La Francia alza il suo livello di allerta: in mare tre sottomarini nucleari

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(Roma, 25 marzo 2022). Tre dei quattro sottomarini nucleari francesi, gli Snle-Ng (Sous-Marins Lanceurs d’Engins – Nouvelle Génération), sono stati messi in movimento in mare. É il segno della massima allerta nucleare di Parigi, in risposta probabilmente all’altra allerta, quella di Mosca sui propri sistemi di deterrenza nucleare, proclamata 48 ore dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Così come fatto notare dagli analisti francesi, non ci sono precedenti negli ultimi anni di una simile decisione da parte dell’Eliseo. La Francia possiede quattro sommergibili capaci di trasportare testate nucleari. Fino a oggi, almeno due di essi sono rimasti negli scali militari, evitando di avere tre sottomarini in circolazione.

La scelta di Parigi

Le mosse francesi relative agli armamenti nucleari destano sempre un certo clamore in tempi di crisi internazionali. Dopo la Brexit, la Francia è rimasta l’unica potenza nucleare dell’Unione Europea. Le scelte dell’Eliseo sui movimenti delle proprie testate nucleari hanno quindi inevitabilmente un’eco in grado di travalicare il territorio transalpino. La ricostruzione fatta dal quotidiano Le Télégramme sui movimenti dei sommergibili nucleari ha reso bene l’idea di come l’allerta francese si sovrappone a quella dell’intera Europa. Fino al primo marzo la Francia aveva in navigazione nell’Atlantico un solo sottomarino con all’interno le testate nucleari. Una situazione ritenuta ordinaria: almeno un Snle-Ng Parigi decide sempre di tenerlo in navigazione. Una scelta dettata da esigenze di difesa: in caso di attacco al territorio francese, anche se dovesse essere centrato il porto dove sono attraccati i sottomarini nucleari, comunque ci sarà almeno un mezzo del genere pronto a entrare in azione.

Il primo marzo è arrivata la decisione di far uscire dal porto di Brest un altro sommergibile. Anche in questo caso però la situazione, secondo gli analisti francesi, è nei limiti dell’ordinario. In passato è già capitato alla marina francese di avere in navigazione due mezzi nucleari. Tuttavia il fatto che la decisione sia arrivata all’indomani della dichiarazione d’allerta da parte delle forze di deterrenza russe non sarebbe casuale. Nelle score ore invece è arrivata la scelta in grado di iniziare a far parlare di situazione ben oltre la normalità. Un terzo sottomarino è stato mandato in avanscoperta. C’è soltanto un Snle-Ng adesso ancorato al porto. Vuol dire che le forze armate francesi e le forze di deterrenza nucleare sono in stato di massima allerta. Con tre dei quattro sottomarini in navigazione, la Francia ha deciso di tutelare buona parte della sua forza nucleare custodita dagli Snle-Ng. L’assetto, mai verificatosi prima, è quello dello stadio massimo di allerta. Un indicatore importante delle attuali tensioni generate dalla guerra in Ucraina.

I sottomarini nucleari francesi

La flotta di sommergibili transalpini è composta per l’appunto da quattro unità. Fanno parte della nuova generazione di Snle, da qui l’aggiunta della sigla Ng avvenuta in anni più recenti, quando anche l’ultimo dei vecchi Snle nel 2008 è stato radiato. Gli spostamenti dei sommergibili francesi non vengono annunciati ufficialmente dal governo. Da nessuna parte dei siti istituzionali dell’Eliseo o del ministero della Difesa è possibile leggere una proclamazione di massimo stato d’allerta. La riservatezza è giustificata sia dalla delicatezza delle informazioni in questione e sia dal fatto che Parigi vuol dimostrare di essere sempre pronta a disporre della sua massima potenza di deterrenza nucleare. Gli spostamenti degli Snle sono spesso annunciati, come in questo caso, da siti e quotidiani locali. Le Télégramme è stato il primo sito ad annotare la partenza del terzo sottomarino francese.

Ogni sommergibile, secondo i dati della marina transalpina, è equipaggiato con almeno sedici missili balistici con una gittata che va dagli 8 ai 10.000 km. Inoltre, all’interno di ogni Slne-Ng sono posizionate almeno sei testate nucleari da 100 kilotoni. Vuol dire cioè che ogni sommergibile da solo può svolgere la missione di deterrenza.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale/Inside Over)