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Asma al Assad, la rosa del deserto prenderà il potere del marito in Siria ?

(Roma, 15 marzo 2021). A dieci anni dall’inizio della guerra, i riflettori sono puntati sulla moglie del presidente siriano. Il settimanale The Economist sostiene che ci sono forti pressioni da gruppi sunniti per assicurare una transizione in mano alla first lady, e la coppia presidenziale starebbe riflettendo su questa possibilità. Per ora, di certo, c’è solo il rischio di un’indagine nel Regno Unito per terrorismo e il rischio dell’estradizione

A dieci anni dall’inizio della guerra in Siria, Asma al Assad, moglie del presidente siriano Bashar al Assad, rischia di perdere la cittadinanza britannica ed essere incriminata nel Regno Unito come “attore influente” nell’incitamento e nell’incoraggiamento ad atti di terrorismo.

L’indagine è stata confermata dall’emittente Sky News, che riferisce le accuse della polizia di Londra contro la first lady della Siria. In caso di condanna, le autorità britanniche potrebbe addirittura chiedere l’estradizione di Asma al Assad per processarla nel Regno Unito.

Tutto è nato dal rapporto Guernica 37 International Justice Chambers, in cui si accusa la donna di avere incoraggiato e incitato atti di terrorismo e crimini internazionali. Ma il dossier non riguarda solo la moglie del presidente siriano. Il Regno Unito ha annunciato nuove sanzioni contro sei membri del regime siriano. Nell’elenco ci sono il ministro degli Esteri siriano, Faisal Miqdad; la consulente della presidenza, Luna al-Shibl; e due generali dell’esercito accusati di repressione contro i civili. Gli altri due sanzionati sono uomini d’affari; uno di loro si chiama Yassar Ibrahim, prestanome di Bashar e Asma. Tra le misure, ci sono il congelamento di beni e divieti di viaggio.

Intanto, la coppia presidenziale, positiva al test Covid-19 ma con sintomi lievi, cerca di superare il virus. Situazione non semplice visto che Asma è stata fino a poco tempo fa paziente oncologica per un tumore al seno. Asma e Bashar hanno confermato di essersi ammalati in Siria, dove il bilancio è di 16.000 casi confermati e più di 1000 morti. Secondo Hadi al-Bahra, co-presidente dell’opposizione del Comitato costituzionale siriano, il leader del regime è a caccia di “compassione da parte del popolo”. All’agenzia Dpa ha detto che l’obiettivo della presidenza con questa storia del contagio è “creare una storia che tenga le persone occupate invece di parlare delle dure condizioni di vita a causa della situazione economica pessima e della corruzione”.

La storia della revoca della cittadinanza britannica è antica. Come aveva anticipato Formiche.net, già nel 2018 un gruppo di parlamentari britannici aveva chiesto alla first lady di ritirare il suo sostegno al “regime assassino” del marito perché, in caso contrario, rischiava di perdere il passaporto inglese.

All’epoca, Nadhim Zahawi, membro del Partito Conservatore britannico, aveva dichiarato alla Cnn che Asma, siriana e britannica, utilizzava “le piattaforme digitali e i social network per sostenere un regime assassino. Suo marito ha chiaramente superato la linea usando gas nervino sul suo popolo e lei deve fare una scelta […] Assad è diventato un mostro e penso che è arrivato il momento di inseguirlo, non solo lui ma anche tutta la sua rete di propaganda. La signora Assad, con la doppia cittadinanza, è parte del macchinario propagandistico di questo regime assassino”.

Sulla questione c’era già un precedente: tra gennaio del 2013 e dicembre del 2014, circa 37 persone hanno smesso di essere britanniche, in seguito all’applicazione dell’articolo 40 della Legge della Cittadinanza Britannica del 1981.

Nelle strade di Damasco, come sempre, le voci sono tante. Le ultime indiscrezioni riguardano la “nostra signore di gelsomino” o “la rosa del deserto”, come viene chiamata Asma. Tra le speculazioni prende sempre più forza l’ipotesi di una transizione guidata dalla moglie di Assad, degna rappresentanti dei sunniti.

Persino un membro della famiglia avrebbe incontrato recentemente funzionari americane per sondare questo piano. “Bashar e Asma stanno pensando a questo – ha detto un ex diplomatico siriano al settimanale The Economist -. A lei piacerebbe tantissimo essere presidentessa ed entrambi lo stanno considerano come una soluzione per salvare il regime”. Forse il più forte oppositore di questa ipotesi sarebbe Maher, fratello minore di Bashar, che guida la Quarta Divsione Blindata dell’Esercito.

Nata a Londra nel 1975, Asma è cresciuta in una casa su due piani ad Acton, un quartiere della classe media all’ovest della capitale britannica. Suo padre, Fawaz Akhras, è stato cardiologo, mentre la mamma, Sahar Akhras, era il primo segretario emerito della Siria presso l’ambasciata a Londra. Entrambi originari di Homs, la sua famiglia è musulmana sunnita e hanno sempre avuto un contatto diretto con la comunità islamica londinese.

Secondo il sito Heavy, Asma ha frequentato una scuola cattolica e si è laureata al King College in Scienze del Computer e Letteratura francese. Oltre al francese, parla spagnolo, inglese e arabo. Dopo l’università, è entrata a lavorare nel mondo delle finanze come analista economica degli hedge fund in Europa e in Asia orientale alla Deutsche Bank e per due anni a JP Morgan a Londra e New York.

Dal racconto del sito britannico Mirror, l’incontro con il futuro marito è avvenuto durante le vacanze in famiglia in Siria nel 1994. Il Telegraph sostiene che Asma aveva l’opportunità di vincere un Mba a Harvard ma ha deciso di sposare Bashar nel 2000 a Damasco.

“Il macellaio siriano Assad vive una vita di lusso con la sua first lady britannica mentre i bambini in Siria vengono uccisi con il gas”, ha intitolato il quotidiano The Sun. La pubblicazione ricorda che la coppia presidenziale siriana possiede un palazzo da un miliardo di dollari a Damasco, a meno di 10 miglia della città di Ghouta dove centinaia di innocenti sono stati massacrati dall’esercito. “Bashar al-Assad e la moglie di origine britannica spendono fortune in spese folli mentre la Siria viene squarciata – ha scritto il giornale – […] Nel 2012, Wikileaks ha pubblicato e-mail private che dimostrano che Asma ha sborsato 250mila sterline in mobili quando la sanguinosa guerra civile era già cominciata. Ha anche comprato un paio di scarpe da 5.000 sterline, con cristalli incrostati nei tacchi, e le ha spedito a Dubai per aggirare le sanzioni”.

Il palazzo presidenziale ultra-moderno degli Assad è stato progettato nel 1979 dall’architetto giapponese Kenzo Tange. È costato un miliardo di dollari e in una sola stanza ci sono 125mila pezzi di marmo per un valore di 10,6 milioni, secondo un report ufficiale del 1989 consultato dal The Sun. Eppure, Bashar e la moglie non possono vivere in quella casa di 340mila metri quadri perché la sua posizione in cima ad una collina all’ovest di Damasco la rende un bersaglio facile per i missili.

Asma ha avuto un ruolo da pr e ha cercato di portare un tocco glamour all’immagine del governo siriano. “Mi è stata offerta l’opportunità di lasciare la Siria – ha confermato Asma in un’intervista rilasciata all’emittente Russia 24 nella quale ha elogiato il presidente Vladimir Putin -. Queste offerte includevano garanzie di sicurezza e protezione per i miei figli e persino sicurezza finanziaria. Ma io sono stata qui sin dall’inizio e non ho mai pensato di essere da nessun’altra parte”.

Rossana Miranda. (Formiche)

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