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Iran : Khamenei, «Israele è un tumore nel Medio Oriente, armiamo i palestinesi»

(Roma-22 maggio 2020). La Guida suprema nella giornata di Al-Quds: «La lotta per liberare la Palestina è un dovere musulmano». E ancora: «Il virus sionista verrà presto estirpato». Una rivista dedicata al generale dei Pasdaran Qassem Soleimani, ucciso dagli americani.

È stata una «giornata di Gerusalemme» con pochi precedenti quella di oggi in Iran. Una concentrazione di attacchi, ingiurie e minacce contro Israele come non si vedevano da anni.

Il regime iraniano ogni anno celebra la Giornata internazionale di Al-Quds (nome arabo di Gerusalemme) per confermare il suo sostegno alla causa palestinese. Da tempo si è trasformata in una dimostrazione di forza verbale che ha vari motivi: diffondere un credo ideologico all’interno del Paese, avvertire e intimidire i vicini arabi della regione, accusandoli di fare poco o nulla per i palestinesi.

Quest’anno, in un momento in cui il regime è sotto attacco per le dure sanzioni economiche degli Stati Uniti, tutti i capi della Repubblica islamica hanno lanciato anatemi contro Israele. Il primo è stato la Guida suprema, Ali Khamenei, che in breve sequenza ha definito Israele «un virus», «un cancro da estirpare», definendo «l’occupazione delle terre palestinesi e la formazione del tumore canceroso dei sionisti come base per l’Occidente nella regione».

Khamenei ha fatto poi un riferimento esplicito alle armi che l’Iran trasferisce alla resistenza palestinese: «I gruppi jihadisti devono essere organizzati e si devono espandere nelle terre palestinesi, perché i sionisti capiscono solo il linguaggio della forza. Tutti devono sostenere i palestinesi nel loro sacro Jihad. Quando ci siamo accorti che i combattenti palestinesi avevano coraggio e onore, ma erano privi di armi, abbiamo deciso di colmare questo vuoto». Il riferimento è alle armi che l’Iran offre ad Hamas e alla Jihad Islamica, i due gruppi politico-militari meglio organizzati nei Territori occupati e soprattutto a Gaza.

La Giornata di Al-Quds cade nell’ultimo venerdì del mese di Ramadan: il giorno di mobilitazione fu inaugurato dall’ayatollah Khomeini nel 1979, l’anno di fondazione della Repubblica islamica. Quest’anno la giornata è stata l’occasione anche per un’altra celebrazione, quella del generale Qassem Soleimani, ucciso il 3 gennaio a Bagdad da un attacco americano.

Il generale era il capo del reparto internazionale dei Pasdaran, una unità denominata appunto Forza Quds. Quest’anno il regime iraniano ha distribuito un volume, un magazine interamente dedicato al generale che guidava le operazioni dei Pasdaran in tutto il Medio Oriente. Il titolo scelto per la rivista è «La scuola di haji Qassem», con riferimento alle parole di Khamenei che aveva definito quella di Soleimani come una «scuola».

Nella rivista ci sono un articolo sulla Brigata Sarallah, l’unità in cui Soleimani servì durante la guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta; un articolo sul suo ruolo sulla guerra Israele-Hezbollah, in Libano, del 2006, e un approfondimento sulla brigata afgana «Fatemiyoun», creata dagli iraniani in Afghanistan per combattere l’Isis.

La rivista riporta poi interviste tra gli altri al capo del settore giudiziario Ibrahim Raisi (rivale del presidente Rouhani nelle elezioni del 2006), un testo di Hassan Nasrallah, il segretario generale di Hezbollah in Libano e un’intervista al gran mufti di Siria.

(di VINCENZO NIGRO – La Repubblica).

(L’articolo)

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