(Roma, 21 gennaio 2025). L’era di Trump 2.0 è ufficialmente cominciata e, sebbene siano passate solo pochissime ore dal commiato di Joe Biden, che ha lasciato il suo posto alla Casa Bianca al tycoon repubblicano 78enne, già si vedono i primi effetti. Mentre tutto il mondo ha gli occhi puntati su Washington, in attesa di capire chi saranno i definitivi ospiti, vip e diplomatici, che si recheranno ad assistere alla cerimonia dell’Inauguration Day, anche dal Cremlino è arrivato un commento ufficiale: per la prima volta Vladimir Putin si è rivolto direttamente a Donald Trump, congratulandosi per la sua elezione e dichiarando l’apertura ufficiale della Russia a instaurare un dialogo sul conflitto in Ucraina.
Il discorso di Putin : «pronti a dialogare sul conflitto ucraino»
“Osserviamo le dichiarazioni del Presidente eletto degli Stati Uniti e la sua squadra, rispetto al desiderio di ripristinare i rapporti con la Russia – logorati non per colpa nostra, ma della precedente amministrazione (USA)” ha dichiarato Putin in un video diffuso dai canali ufficiali del Cremlino nel pomeriggio del 20 gennaio; dove ha aggiunto “ho ascoltato le sue dichiarazioni sulla volontà di impedire a ogni costo la Terza Guerra Mondiale, e senza dubbio accogliamo questa posizione, ci congratuliamo con il Presidente eletto degli Stati Uniti d’America e l’inizio del suo incarico”, scegliendo, per la prima volta nel corso dell’ultimo anno, di non affidarsi al suo portavoce Dmitrij Peskov o al Ministero degli Esteri, ma di esprimersi, rivolgendosi direttamente al neo-eletto Donald Trump.
Oltre alle congratulazioni però, a colpire è soprattutto la posizione proprio sulla guerra in Ucraina: “Non siamo mai stati contrari al dialogo (…) Siamo pronti a dialogare con la nuova amministrazione Usa a proposito del conflitto ucraino”, dove Putin ha più volte rimarcato la volontà di instaurare un dialogo basato sul “rispetto reciproco e cooperazione” tra Paesi. Un discorso, quello di Putin, che appare come un vero e proprio segnale, soprattutto visto il tempismo scelto per esporsi pubblicamente. Ma quest’apertura potrebbe davvero essere sufficiente per fermare il sanguinoso conflitto in Ucraina, che va avanti da quasi tre anni ?
NATO e prospettive future : «No alla tregua temporanea, ma pace lunga e duratura»
Di un possibile incontro tra Trump e Putin si parla già da settimane, dove diversi Paesi hanno espresso la propria disponibilità a ospitare un meeting diplomatico tra Stati Uniti e Russia, tra cui in particolare Belgrado (vista la forte vicinanza del Presidente serbo, Aleksandar Vučić, a Putin), e, inaspettatamente anche la Svizzera, Paese storicamente neutrale, dove però Nicolas Bideau, diplomatico e attuale capo della comunicazione del Dipartimento degli Affari Esteri della Svizzera, alcuni giorni fa ha ufficialmente proposto il Paese come sede per avviare i negoziati di pace.
Tuttavia, molti leader europei e soprattutto, il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, non sono altrettanto disposti a incontrare Putin, dove Rutte in particolare, ha più volte rimarcato come avviare dei negoziati con la Russia sarebbe una mossa di cedimento e di resa dell’Europa e dell’Ucraina, per cui – al contrario – ha spronato i Paesi membri del Patto Atlantico a investire di più per le spese di Difesa, e in particolare, alla produzione di armi, per rifornire l’Ucraina. Proprio l’eventuale allargamento della Nato all’Ucraina è infatti uno dei “tasti dolenti”, dove se Volodymyr Zelensky l’ha sempre invocata come mossa “necessaria” per la tutela del Paese dalla controparte russa; dall’altra parte, i portavoce della Russia hanno sempre affermato come questa opzione non sarebbe accettabile, in caso di futuri negoziati.
A questo proposito, nel corso del suo discorso Vladimir Putin ha anche aggiunto che un eventuale dialogo con gli Stati Uniti, non dovrà essere fatto allo scopo di stabilire “una tregua temporanea”, ma piuttosto “una pace lunga e duratura, rispettando gli interessi di tutti i popoli e le persone che abitano quella regione”. Una situazione estremamente complessa da districare, dove però, l’arrivo di Trump indica che potrebbero esserci enormi cambiamenti, dopo lo stallo degli ultimi mesi, anche se non è ancora chiaro a quali condizioni e con quali garanzie per il futuro. Zelensky, dal canto suo, non ha ancora commentato le parole di Putin, ma a questo punto non resta che aspettare: Trump coglierà l’invito ?
Di Diana Mihaylova. (Inside Over)