Turchia: «inaccettabili» le parole di Biden su Putin

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(Roma, 19 marzo 2021). Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si è scagliato contro gli Stati Uniti e ha definito “inaccettabili” le parole di Joe Biden nei confronti di Vladimir Putin, che ha lodato, invece, per la “risposta intelligente”.

Erdogan ha fatto riferimento all’intervista televisiva trasmessa il 17 marzo, in cui il presidente degli Stati Uniti ha risposto con un’affermazione, quando gli è stato chiesto se credeva che il presidente russo fosse un assassino. Da parte sua, Putin ha risposto che “ci vuole un assassino per riconoscerne un altro” e ha augurato una buona salute a Biden. “Lo dico senza ironia, non per scherzo”, ha detto Putin. Tali dichiarazioni, che sono sintomo dell’alta tensione tra Washington e Mosca, hanno causato anche una dura reazione da parte di Ankara. “Il commento di Biden su Putin non si addice a un capo di Stato”, ha dichiarato il presidente turco ai giornalisti dopo la preghiera del venerdì a Istanbul. Inoltre, Erdogan ha lodato Putin per aver dato una “risposta intelligente” e “di classe”. Ankara e Washington sono alleati della NATO, anche se Erdogan e Biden non hanno ancora tenuto un colloquio diretto da quando quest’ultimo si è insediato alla Casa Bianca, il 20 gennaio. Tuttavia, il rapporto tra i due leader, attualmente presidenti, è stato difficile in passato, considerato che l’attuale capo della Casa Bianca ha definito il suo omologo turco un “autocrate”, nel 2019. Nonostante le loro divergenze sulla guerra in Siria, in cui hanno appoggiato due fazioni opposte, Erdogan ha definito Putin un “amico e un partner strategico”.

Le parole di Biden sono state pronunciate durante un’intervista in cui il presidente ha anche commentato la conferma da parte dell’intelligence statunitense dell’ingerenza della Russia nelle elezioni statunitensi del 2020. Il rapporto in questione, che è stato pubblicato il 16 marzo dall’ufficio del direttore dell’Intelligence Nazionale, ha concluso che Mosca ha cercato di influenzare il dibattito pubblico statunitense tramite la diffusione di notizie fuorvianti o infondate contro Biden. Secondo il documento, Putin era “consapevole e probabilmente aveva diretto” la campagna in favore di Trump. A tale proposito, il presidente degli USA ha dichiarato di aver avvertito Putin sulle conseguenze derivanti da tale conferma. “Pagherà un prezzo”, ha dichiarato Biden all’intervistatore. “Abbiamo parlato a lungo, lui e io, lo conosco relativamente bene”, ha aggiunto. Quindi, il presidente degli USA ha fatto riferimento ad una conversazione tra i due leader, che ha raccontato essere iniziato con le seguenti parole di Biden verso Putin: “Ti conosco e tu conosci me. Se scopro che questa cosa è successa, sii preparato”.

In tale clima, lo stesso 17 marzo, il Bureau of Industry and Security (BIS) statunitense ha dichiarato che avrebbe ampliato le restrizioni sugli export in Russia per inosservanza delle norme di diritto internazionale. La violazione di cui la Russia è accusata riguarda il sospetto uso di armi chimiche e biologiche da parte di Mosca contro oppositori politici. Come si legge nel rapporto del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti, le accuse che Washington ha mosso a Mosca sono legate ai due episodi di avvelenamento da gas nervino: il caso Skripal e la questione Navalny. In tale questione, l’Unione Europea appare fermamente schierata dalla parte degli Stati Uniti. A tale proposito, il 18 marzo, l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, Josep Borrell, durante una visita a Roma, ha dichairato: “È chiaro che la Russia sta percorrendo una preoccupante strada autoritaria, disconnettendosi ulteriormente dall’Europa e non accettando che si parli con loro di diritti umani e libertà politiche”.

A seguito dello scambio tra i due presidenti, la stampa russa ha riferito che Putin ha invitato la Casa Bianca a proseguire la discussione in modo “franco”, proponendo la in diretta streaming mondiale. A detta del presidente russo, un tale format per i colloqui bilaterali sarebbe interessante non solo per la Russia e gli Stati Uniti ma anche per molti altri Paesi, considerando che Mosca e Washington, essendo tra le più grandi potenze nucleari al mondo, condividono la responsabilità di garantire la sicurezza e la stabilità strategica a livello mondiale. Putin ha suggerito che il vertice potrebbe tenersi già da venerdì 19 marzo. Nel caso in cui non fosse possibile, sarà necessario attendere fino a lunedì 22 marzo.

Nel frattempo, Washington ha reso noto, il 18 marzo, che il presidente statunitense non si è pentito di aver definito Putin un “assassino” e che Biden non sarà disponibile, il 19 marzo, per incontrare online Putin. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha riferito, il 18 marzo, in una conferenza stampa, che Washington è fiduciosa di trovare una soluzione comune per cooperare con la Russia. Psaki ha aggiunto che Washington non ha richiamato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Russia, John Sullivan, a differenza di Mosca. Invece, dall’altra parte, il Cremlino ha convocato a Mosca, il 17 marzo, Anatoly Antonov, l’ambasciatore russo a Washington. Antonov dovrebbe essere ricevuto nella capitale il 20 marzo per discutere delle relazioni bilaterali russo-statunitensi e valutare le misure da adottare.

Maria Grazia Rutigliano. (Sicurezza Internazionale)