Germania-coronavirus: il mea culpa di Merkel. «Non siamo stati abbastanza rapidi»

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All’indomani del nuovo prolungamento del lockdown, la cancelliera tedesca parla al Parlamento: « Lo scorso autunno abbiamo tentennato troppo nel contrastare il virus ».

È un mea culpa che dissimula un’accusa. Angela Merkel si è presentata in Parlamento all’indomani di un nuovo prolungamento del lockdown tedesco – uno dei più duri in Europa, con negozi e ristoranti chiusi da metà dicembre – e ha pronunciato parole chiare. Lo scorso autunno, ha scandito, ”non siamo stati abbastanza attenti e non siamo stati abbastanza rapidi » nel contrastare il virus. La cancelliera, allora, si era scontrata più volte con i primi ministri dei land, riluttanti ad accettare misure più restrittive.

La seconda ondata ha travolto la Germania nell’autunno del 2020, con picchi di oltre trentamila casi al giorno e un’impennata di morti inedita dall’inizio della pandemia. E nelle risse regolari con i governatori, è sempre stata Merkel a insistere per un lockdown più rigoroso, spesso sconfitta dai politici locali, preoccupati per la crescente fatigue da coronavirus che serpeggia tra i tedeschi.

Allora l’esplosione dei casi, ha precisato la cancelliera, “è stata conseguenza di un modo di procedere tentennante”. Dopo due mesi di lockdown duro, finalmente i contagi rallentano: nelle ultime 24 ore ne sono registrati 10.237, un numero lontano dai record di dicembre. E anche i morti non sfiorano più i mille al giorno di fine anno: nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 666, secondo il Robert Koch Institut.

Ma Merkel ha ricordato che in questa fase c’è una nuova, pesante incognita che la angustia. E che l’ha spinta a insistere per un allungamento dei tempi del lockdown, nonostante il trend discendente: le varianti. Se è vero, insomma, che « il numero delle vittime sta scendendo e il trend sembra essersi invertito”, le mutazioni che hanno reso i nuovi virus molto più contagiosi possono ancora provocare « sviluppi spiacevoli”: le tre varianti che si stanno diffondendo in Europa “sono molto più aggressive, e dunque più contagiose, del virus originario”.

Occorre “rimanere molto attenti”, ha scandito davanti ai parlamentari. Perché allentando le restrizioni troppo frettolosamente, le varianti « potrebbero distruggere » i traguardi raggiunti grazie ai sacrifici di questi mesi. In ogni caso, ha aggiunto la cancelliera, il lockdown « non sarà mantenuto un giorno in più del necessario ».

Tonia Mastrobuoni. (La Repubblica)