Ira di Parigi contro il nostro governo: «l’Italia doveva fare da filtro»

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Da Lampedusa a Nizza, dove ha commesso l’atto terroristico che ha fatto precipitare la Francia nel terrore. La vicenda legata a Brahim Aouissaoui vuole scuotere non solo il Paese transalpino, ma anche i rapporti tra Parigi e Roma.

Se in Italia sono soprattutto le opposizioni ad aver tuonato contro il ministro Luciana Lamorgese, secondo il leader leghista Matteo Salvini ad essere il responsabile morale dell’attentato di Nizza, dalla Francia per il momento è arrivata più l’irritazione silenziosamente con mezzi diplomatici. L’impressione è che l’Eliseo voglia chiarezza assoluta sulla questione prima di aprire un possibile confronto politico con il nostro governo.

Su Affari Italiani una fonte diplomatica francese ha svelato la forte delusione da parte francese: « Questo terrorista non sarebbe dovuto passare, l’Italia avrebbe dovuto fare da filtro », è stato rivelato da indiscrezioni in arrivo da Parigi. La tensione è altissima e arriva in un momento in cui i rapporti tra Italia e Francia non sono esattamente ai massimi storici.

Solo pochi giorni fa il primo segnale di crisi diplomatica è stato innescato dalla disputa di confine sul Monte Bianco. Da più di un anno i comuni francesi d’oltralpe hanno ampliato il loro territorio inglobando anche porzioni di roccia da anni considerate italiane. Il 12 ottobre, in risposta a una domanda del deputato Francesco Lollobrigida dei Fratelli d’Italia, è arrivata una prima richiesta di chiarimenti in merito dalla Farnesina. Pochi giorni dopo, La Farnesina ha nuovamente chiesto spiegazioni.

In un simile contesto, scoprire che l’autore dell’attentato di Nizza è atterrato a Lampedusa poco più di un mese fa non gioca a favore del relax. Al contrario, ora stiamo lavorando nel labirinto della diplomazia per riparare il divario. Ma tenendo sempre presente che i francesi ormai hanno la loro indiscutibile idea di quanto accaduto ieri a Nizza: se l’Italia avesse controllato meglio chi è arrivato dalla Tunisia, le tre persone uccise da Brahim sarebbero comunque in vita.

Non solo, l’irritazione francese è anche figlia di fortissimi sospetti legati alle stesse politiche migratorie attuate dall’Italia. Il timore di Parigi è che quando i flussi aumentano, Roma chiude un occhio sul passaggio di centinaia di migranti alle frontiere francesi. Circostanze sempre smentite dalle nostre autorità, ma mai del tutto chiarite agli occhi dei cugini transalpini.

Per questo la prima conseguenza dell’attuale tensione riguarderà ora un possibile blocco del confine con l’Italia. Non solo con una temuta chiusura dei visti e delle procedure di asilo, ma anche con un aumento dei controlli volti a impedire l’ingresso dei migranti dalla Sicilia nel nostro Paese. Proprio come ha fatto l’attentatore Nice. (Il giornale)