(Roma, 23.03.2023). In Ucraina il Gruppo Wagner starebbe facendo i conti con una carenza di uomini e di munizioni. Le recenti tensioni con il Cremlino potrebbero spingere Yevgeny Prigozhin, capo della milizia, a virare sull’Africa
Dall’Ucraina all’Africa. Il Gruppo Wagner sarebbe pronto a disimpegnarsi dalla zona del Donbass per spotare le sue attività operative nella regione africana. Tra Eevgeny Prigozhin, capo della milizia che sostiene le forze del Cremlino in Ucraina, e Mosca sarebbero infatti emersi dissidi gestionali in merito alla cosiddetta operazione militare speciale russa. Da qui la possibile scelta del gruppo di concentrarsi sul Continente Nero.
La (possibile) decisione del Gruppo Wagner
L’indiscrezione è stata lanciata da Bloomberg, secondo cui la decisione del Gruppo Wagner sarebbe maturata in seguito alla scelta dei capi militari russi di tagliare le forniture di uomini e munizioni, richieste invece da Prigozhin.
Il capo del gruppo, stando a fonti che hanno familiarità con il dossier, in Ucraina starebbe facendo i conti con una carenza di uomini e di munizioni, dopo che gli sarebbe stato impedito di reclutare persone dalle carceri, la sua principale fonte di soldati.
Ad aggravare la situazione, inoltre, peserebbe lo stallo in corso a Bakhmut. I mercenari della Wagner non sono ancora riusciti a prendere il controllo della città, da settimane al centro di un’aspra contesa con l’esercito ucraino. Negli intensi combattimenti, che vanno ormai avanti da giorni, la milizia continuerebbe a perdere quotidianamente un’ingente quantità di soldati.
Wagner e Mosca ai ferri corti ?
Visto da una parte della leadership russa come una possibile minaccia, e considerati i presunti e crescenti dissidi con i vertici della Difesa di Mosca – e probabilmente con lo stesso Vladimir Putin – Prigozhin starebbe pensando di disimpegnarsi dalla guerra in Ucraina.
Se così fosse, un simile cambiamento risulterebbe essere un’improvvisa svolta nelle fortune di Prigozhin, un alleato di lunga data di Putin che, in seguito allo scorso 24 febbraio, si era ritagliato un ruolo cruciale nel conflitto ucraino come valida alternativa alle vacillanti forze armate russe.
Dopo settimane di lamentele pubbliche sul fatto che Mosca non stava consegnando proiettili vitali e altri rifornimenti al gruppo, Prigozhin ha ammesso che Wagner sarebbe stato costretto a ridurre le sue dimensioni al termine della battaglia per Bakhmut.
Obiettivo Africa
Anche se al momento non vi è alcun segno tangibile che Prigozhin intenda ridistribuire le sue truppe in Africa, diverse fonti hanno spiegato che è probabile che le operazioni nel Continente Nero possano attirare sempre di più la sua attenzione, visto che la situazione in Ucraina sta diventando proibitiva per lui e i suoi uomini.
Nel frattempo, un annuncio di reclutamento del Gruppo Wagner pubblicato lunedì ha invitato gli eventuali candidati a prestare servizio per sei mesi in Ucraina e 9-14 in Africa, specificando che coloro che vogliono prestare servizio nei Paesi africani sarebbero stati messi in riserva.
A proposito di Africa, il dossier è caldissimo e interessa anche la Nato. Come ha scritto Il Giornale, l’Alleanza Atlantica potrebbe sostituire l’Unione europea nel Mediterraneo, e quindi anche nella gestione dell’emergenza migranti. Ma non è finita qui perché la stessa Nato è pronta ad intervenire in loco anche per fronteggiare l’ attività della Wagner presente in Cirenaica, Sudan, Mali e Centrafrica.
Di Federico Giuliani. (Il Giornale)