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Ucraina: attacchi a Energodar e in Crimea, esplode un deposito di munizioni nella regione russa di Belgorod

(Roma, 19 agosto 2022). E’ stata una notte di tensione quella appena trascorsa e sono state proprio le autorità di Mosca a denunciare attacchi della controparte ucraina su più direzioni

Fronti caldi a Energodar, nella regione russa di Belgorod e in Crimea: è stata una notte di tensione quella appena trascorsa e sono state proprio le autorità di Mosca a denunciare attacchi della controparte ucraina su più direzioni. La situazione più calda è quella che riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia e la vicina città di Energodar, oggetto secondo le autorità filorusse che controllano l’area di nuovi attacchi condotti dalle forze di Kiev. Secondo quanto affermato da ” Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione regionale filorussa di Zaporizhzhia, “il sistema di sicurezza della centrale nucleare è stata rafforzata, non posso rivelare tutti i dettagli. Siamo ben preparati poiché ci si può aspettare qualsiasi cosa dal regime di (Volodymyr) Zelensky”. Su un altro fronte, invece, nella regione russa di Belgorod, due villaggi sono stati evacuati ieri sera a causa di un incendio scoppiato in un deposito di munizioni vicino al confine con l’Ucraina. “Un deposito di munizioni ha preso fuoco vicino al villaggio di Timonovo”, situato a meno di 50 chilometri dal confine ucraino, ha affermato in una nota il governatore regionale Vyacheslav Gladkov. Non sono state segnalate vittime, ma i residenti di Timonovo e del vicino villaggio di Soloti sono stati “trasferiti a distanza di sicurezza”, ha detto Gladkov, aggiungendo che le autorità stanno indagando sulle ragioni dell’incendio. Un video pubblicato sui social mostra una densa colonna di fumo nero. In un altro, si potevano vedere in lontananza diverse esplosioni in stretta successione. In questo caso le autorità russe non hanno accusato direttamente Kiev, come avvenuto anche in altri casi in cui sono avvenuti degli incendi in depositi di munizoni.

La situazione resta tesa anche in Crimea. Le forze russe hanno abbattuto un drone ieri sera vicino all’aeroporto di Sebastopoli, la principale città della Crimea e quartier generale della Flotta russa nel Mar Nero, secondo le autorità locali. “Secondo i dati preliminari, un drone è stato abbattuto vicino all’aeroporto di Belbek dai sistemi di difesa aerea. Non ci sono danni”, ha dichiarato su Telegram il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvojayev. In precedenza era stata attivata la difesa antiaerea russa nei pressi della città di Kerch, sempre in Crimea, da dove parte il ponte che collega la penisola alla Russia continentale: un’infrastruttura simbolica e che da molti è stata identificata come un potenziale obiettivo per le forze ucraine qualora dovessero ottenere sistemi missilistici in grado di colpire a tale distanza.

(Nova News)

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