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La Francia potenzia la flotta di MQ9 Reaper armati per le operazioni nel Sahel

(Roma, 07 luglio 2021). La Francia sta armando i suoi velivoli senza pilota MQ-9 Reaper con bombe guidate Paveway per le operazioni nel Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane.
L’Armée de l’Air et de l’Espace questo mese doterà di bombe a guida laser GBU-12 Paveway II tre dei suoi UAV MQ-9 Reaper Block 5 schierati nella base di Niamey, in Niger, a sostegno di Operazione Barkhane.
Il 33° Stormo di Sorveglianza, Ricognizione e Attacco (SRAW) “Belfort” gestisce 12 Reaper assegnati al 1° Squadrone (!/33): 6 Block 1 (uno dei quali è stato noleggiato dal 2020 per compensare la perdita di un velivolo dello stesso tipo nel 2018 a causa di un incidente poco prima dell’atterraggio) e 6 Blocco 5 consegnati a partire dal gennaio 2020.
La Francia è in procinto di acquisire altri sei UAV Block 5, che saranno armati con missili GBU-12 e AGM-114 Hellfire e saranno anche dotati di un pod FMS per la raccolta di informazioni, riferisce Jane che in gennaio aveva reso noto un programma di aggiornamento per i Reaper francesi che ne allunga l’autonomia operativa a oltre 30 ore di volo.
Il 6 luglio gli Stati Uniti hanno annunciato la vendita di un ulteriore Reaper Block 5 alla Francia nell’ambito dei Foreign Miliytary Sales per 79 milioni di dollari con consegna nel 2024.
Come evidenzia il web-magazine sudafricano Defenceweb, il potenziamento della flotta francese di Reaper mira a soddisfare la necessità di una sofisticata capacità di intelligence, sorveglianza, ricognizione (e attacco) nel Sahel, specie ora che Parigi prevede di ridurre il suo impegno militare nella regione oggi pari a 5.100 militari con due dozzine di velivoli e centinaia di mezzi terrestri.
In giugno la Francia ha assegnato uno dei Reaper del 33° Stormo a compiti di sorveglianza marittima nell’ambito dell’operazione europea EU Navfor Med Irini, la cui missione è quella di far rispettare l’embargo sulle armi in Libia.
I Reaper francesi sono presenti nel Sahel fin dal 2013, quando vennero basati all’aeroporto di Niamey iniziando a operare sul Mali dal gennaio 2014, disarmati.
Dopo i test di lancio di bombe a guida laser GBU-12 effettuati in Niger alla fine del 2019, la Francia ha iniziato a impiegare i Reaper nei raid contro le milizie jihadiste legate ad al-Qaeda e allo Stato Islamico.
Dopo l’annuncio del presidente Emmanuel Macron sulla riduzione dell’impegno militare francese nel Sahel, il 2 luglio, il ministro della Difesa francese Florence Parly ha dichiarato che l’operazione Barkhane sarà sostituita da una nuova missione, che si concentrerà sulla lotta al terrorismo e sul sostegno alle forze locali. Ma “questa trasformazione non significa che lasceremo il Sahel o che rallenteremo le nostre operazioni antiterrorismo” nella regione.
Redazione. (Analisi Difesa)
Foto: Ministero delle Forze Armate Francesi-(Analisi Difesa)

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