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Normalizzazione tra Israele e Marocco: firmati i primi quattro accordi

(Roma 23 dicembre 2020). Il sovrano marocchino, il re Mohammed VI, ha accolto, il 22 dicembre, rappresentanti israeliani e statunitensi, guidati dal consigliere senior degli USA, Jared Kushner. L’incontro ha portato all’ufficializzazione dell’accordo di normalizzazione tra Marocco e Israele e alla firma di altre intese tra i due Paesi, sotto l’egida degli Stati Uniti.

Come affermato dal quotidiano Asharq al-Awsat, Marocco e Israele hanno, in tal modo, dato inizio a una “nuova era”. Il 22 dicembre, Kushner e il consigliere per la sicurezza nazionale israeliana, Meir Ben-Shabbat, sono saliti a bordo del primo volo di linea tra Tel Aviv e Rabat, accompagnati altresì da Avraham Berkovitch, assistente del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e rappresentante speciale incaricato dei negoziati internazionali. Stando a quanto riportato in una dichiarazione del re marocchino a seguito del meeting, Rabat si è detta soddisfatta dell’intesa “storica” annunciata il 10 dicembre, oltre che del riconoscimento della sovranità del Regno Nord-africano sul Sahara occidentale. Tali mosse e la ripresa dei meccanismi di cooperazione con Israele, è stato evidenziato, contribuiranno a rafforzare la pace e la stabilità a livello regionale.

Come specificato nella dichiarazione, sono state concesse licenze alle compagnie aeree israeliane per il trasporto di membri della comunità ebraica marocchina e di turisti israeliani in Marocco. Inoltre i due Paesi riprenderanno contatti diplomatici e ufficiali e incoraggeranno misure per una cooperazione economica bilaterale dinamica e creativa, mentre verranno aperti uffici di collegamento a Rabat e Tel Aviv. Il re Mohammed VI si è poi congratulato con Kushner per il lavoro svolto sin dalla sua visita in Marocco nel maggio 2018, che ha permesso di realizzare questa “storica trasformazione” a favore dell’integrità territoriale del Marocco e questo promettente sviluppo verso la pace in Medio Oriente.

Al contempo, il Re del Marocco ha ribadito la posizione del Marocco sulla questione palestinese, che si basa su una soluzione a due Stati, in grado di convivere fianco a fianco in pace e sicurezza. Inoltre, Rabat crede che i negoziati tra Israele e l’Autorità Palestinese costituiscano l’unica via perseguibile per giungere a una soluzione inclusiva e permanente. In tale quadro, il re Mohammed VI, in quanto presidente del Comitato di Gerusalemme, si è impegnato a preservare il carattere islamico della Città Santa.

Nel corso dell’incontro del 22 dicembre, i partecipanti israeliani e marocchini si sono detti disposti a cooperare in diversi settori, tra cui commercio, finanza e investimenti, innovazione e tecnologia, aviazione civile, visti e servizi consolari, turismo, risorse idriche, agricoltura e sicurezza alimentare, energia e trasporti. A tal proposito, sono stati firmati quattro accordi. Il primo prevede l’apertura di una linea aerea diretta tra Marocco e Israele, volta a potenziare le attività turistiche. Il secondo include la creazione di visti di viaggio per i diplomatici di entrambi i Paesi, mentre, attraverso gli altri accordi, Rabat e Tel Aviv hanno concordato di creare partnership nel settore bancario e nella gestione delle risorse idriche. Secondo quanto affermato da un funzionario americano membro della delegazione, si prevede che la ripresa delle relazioni marocchino-israeliane consentirà “investimenti per miliardi di dollari”, in quanto il Marocco è considerato una porta verso l’Africa.

Il Marocco è diventato il quarto Paese arabo a normalizzare le relazioni con Israele dopo gli Emirati Arabi Uniti, il Regno del Bahrain e il Sudan, sotto gli auspici del presidente uscente degli Stati Uniti. Il raggiungimento dell’accordo annunciato il 10 dicembre, secondo alcuni, è stato favorito da un “ponte culturale” instaurato, nel corso degli anni, tra gli israeliani di origine marocchina e il Marocco. Quest’ultimo, stando a quanto riporta Asharq al-Awsat, ospita la più grande comunità ebraica del Nord Africa, cresciuta con l’arrivo degli ebrei che furono espulsi dalla Spagna nel 1492. Molti ebrei hanno lasciato il Regno dopo l’istituzione dello Stato di Israele nel 1948, ma circa 3.000 ebrei sono rimasti nel Regno Nord-africano, mentre 700.000 ebrei di origine marocchina risiedono in Israele. Inoltre, nonostante la sospensione delle relazioni bilaterali nel 2000, le relazioni commerciali sono continuate, raggiungendo i 149 milioni di dollari tra il 2014 e il 2017, secondo fonti marocchine.

Piera Laurenza. (Sicurezza Internazioale)

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