(Roma, 13 giugno 2025). Ucciso il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, il maggiore generale Hossein Salami
Nelle prime ore di questa mattina, Israele ha condotto un attacco aereo definito dalle autorità di Tel Aviv come una “azione preventiva” contro infrastrutture nucleari e installazioni militari iraniane. Tra i bersagli colpiti figura anche Teheran, la capitale, dove – secondo quanto riferito dai media statali iraniani – è rimasto ucciso il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, il maggiore generale Hossein Salami.
In un discorso trasmesso in diretta televisiva, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’operazione mirava a “compromettere le capacità nucleari dell’Iran, i suoi impianti di produzione di missili balistici e la sua forza militare complessiva”. Da parte statunitense, il segretario di Stato Marco Rubio ha preso le distanze dall’azione, sottolineando che Washington non ha preso parte ai bombardamenti. “Israele ci ha informati della sua intenzione, ritenendo che si trattasse di un’azione necessaria per garantire la propria sicurezza nazionale” ha affermato.
L’“Operazione Rising Lion”, avrebbe colpito altre figure di spicco del regime iraniano. Secondo fonti locali, tra le vittime ci sarebbero anche il capo di Stato maggiore Mohammad Bagheri e noti scienziati, tra cui Fereydon Abbassi-Davani e Mohammad Tehranchi. Alì Shamkhani, consigliere di alto livello della Guida Suprema Ali Khamenei, sarebbe rimasto gravemente ferito. Anche numerose strutture strategiche iraniane sarebbero state danneggiate. In una nota ufficiale, il Ministero della Difesa iraniano ha condannato duramente l’attacco, definendolo “una vile aggressione contro un complesso residenziale sul suolo sacro della Repubblica Islamica”. Il comunicato prosegue denunciando “una flagrante violazione del diritto internazionale”, affermando che tra le vittime si contano “numerosi civili innocenti, tra cui donne e bambini, oltre a diversi alti ufficiali e scienziati”.
“Le forze armate della Repubblica Islamica, guidate dal Comandante Supremo e sostenute dal popolo, sono pronte a rispondere con una punizione esemplare. Il regime sionista – conclude la dichiarazione – dovrà affrontare tutte le conseguenze di questo crimine”.
Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)