G7 : i capi di stato e di governo delle economie industrializzate chiedono di una riforma dell’OMS

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I capi di Stato e di governo delle sette maggiori economie industrializzate del pianeta (G7) hanno concordato ieri in merito all’esigenza di una «approfondita» revisione e riforma strutturale e dei meccanismi di funzionamento dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Lo ha annunciato la Casa Bianca, che ha così ulteriormente intensificato la propria campagna contro quell’agenzia delle Nazioni Unite, accusata dal governo USA di complicità con la disinformazione e i ritardi che hanno segnato la risposta iniziale alla pandemia del coronavirus. I leader del G7 hanno affermato il reciproco impegno a cooperare per far fronte alla crisi sanitaria globale, e a lavorare per una solida ripresa dell’economia, ma «la conversazione è stata perlopiù incentrata sull’assenza di trasparenza e il cronico malgoverno dell’OMS nel contesto della pandemia», recita la nota diffusa dalla Casa Bianca, segnalato dal sito dell’Agenzia Nova. La richiesta comune di riformare l’Organizzazione è giunta in occasione della seconda videoconferenza tra i leader dei paesi del G7, che all’OMS versano complessivamente ogni anno oltre due miliardi di dollari.
I recenti attacchi degli Stati Uniti all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), accusata di «sinocentrismo» dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, hanno ricordato come le agenzie delle Nazioni Unite si stiano trasformando sempre più in arena di battaglia politica tra le superpotenze mondiali. Nel sospendere i finanziamenti a favore dell’organizzazione, il capo della Casa Bianca ha lanciato un messaggio deciso in direzione della Cina, che negli ultimi anni ha fortemente allargato la propria influenza sull’universo ONU. Lo ha fatto, peraltro, in una fase storica di costante ma inesorabile disimpegno da parte degli Stati Uniti, che sotto la presidenza Trump si sono mostrati sempre scettici sulle alleanze multilaterali e ostili ai consessi internazionali.