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Volodymyr Zelensky apre alla Russia al prossimo summit di pace. Il leader ucraino : «non temo un’altra presidenza Trump»

(Roma, 16 luglio 2024). Alto funzionario del partito repubblicano : «Trump dialogherà con Putin senza mediatori»

Far sedere la Russia al tavolo di un summit di pace entro l’anno: è la proposta che arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, certo di poter arrivare al traguardo di un vertice negoziale a novembre. A ridosso dunque del voto negli Stati Uniti che indicherà chi sarà l’inquilino della Casa Bianca per i prossimi 4 anni. E se dovesse essere Donald Trump, come sembrano indicare i numerosi sondaggi delle ultime ore, Kiev «non ha preoccupazioni», perché «la gran parte dei repubblicani ci appoggia», ha detto il leader ucraino in una lunga conferenza stampa a Kiev. «Lavoreremo insieme. Non sono preoccupato per questo», ha assicurato Zelensky riferendosi al tycoon, che ha promesso di porre fine alla guerra anche prima dell’eventuale insediamento, a gennaio del 2025. Il summit di pace aperto alla Russia sarà preceduto da ulteriori tre appuntamenti internazionali: «A fine luglio o inizio agosto ci sarà un primo incontro a livello di ministri e consiglieri per la sicurezza nazionale», ha annunciato Zelensky. Il tema del vertice è quello della sicurezza energetica e si svolgerà «molto probabilmente» a Doha, in Qatar.

Ad agosto poi il piano prevede un incontro in Turchia su «libertà di navigazione e sicurezza alimentare». A settembre infine, in Canada, si metteranno sul tavolo lo scambio prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini finiti in Russia, «rapiti» secondo Kiev, «messi in sicurezza» secondo la versione di Mosca. Se questi tre appuntamenti porteranno a risultati, ha detto il leader ucraino, si potrà procedere all’elaborazione di un piano in dieci punti, e avviare la preparazione «di un secondo summit di pace, al quale penso che debbano partecipare i rappresentanti russi». Mosca, per ora, tace. Il primo vertice per la pace voluto da Kiev si è tenuto a metà giugno in Svizzera, senza i russi.

La dichiarazione finale non è stata firmata da un nutrito gruppo di invitati, dall’Armenia al Brasile, passando tra gli altri per India, Giordania, Messico, Emirati Arabi, Vaticano e anche Arabia Saudita. E forse significativamente in questo quadro, il secondo summit – secondo la stampa ucraina – si dovrebbe celebre proprio a Riad. Sul terreno intanto prosegue un conflitto dai tratti ultramoderni, segnato dall’uso massiccio di droni e missili di nuova generazione, ma al contempo vetusto, caratterizzato da sortite e ritirate della fanteria con le contrapposte artiglierie a farla da padrone. Nelle ultime 24 ore sono continuate le schermaglie attorno a Kharkiv, dove però il fronte nord – ha detto Zelensky – è ora un «ostacolo insormontabile» per i russi, costretti ad agire su più direttrici a causa delle difese rafforzate in tutto il settore.

(La Stampa)

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