Lo sostengono gli analisti del Royal United Services Institute (Rusi), il più importante think tank britannico in materia di difesa e sicurezza. Le navi porterebbero artiglieria e mezzi pesanti ai soldati del Cremlino impegnati nella guerra contro Kiev. E non è tutto: esisterebbero anche dei tanker battenti diverse bandiere dediti al commercio clandestino del greggio russo, i cui proventi servirebbero a finanziare il conflitto
LA « FLOTTA FANTASMA »
Navi russe che vagano per il mar Mediterraneo trasportando armi e petrolio, in violazione delle sanzioni imposte dall’Occidente a Mosca. È questo lo scenario, tratteggiato da alcuni analisti internazionali, che parla di un « gruppo di vascelli del Cremlino » che agirebbe sotto traccia, lontano dalla madrepatria, e che è già stato ribattezzato « flotta fantasma ».
DALLA SIRIA AL MAR NERO…
Come spiega il Corriere della Sera, dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina, queste navi hanno cominciato « a fare la spola tra il porto siriano di Tartus e quello russo di Novorossijsk, sul mar Nero ». I movimenti sono stati monitorati dal Royal United Services Institute (Rusi), il più importante think tank britannico in materia di difesa e sicurezza.
..FINO ALL’UCRAINA
Le attività di questi vascelli – spiega ancora il quotidiano, citando il Rusi – alimenterebbe il conflitto in Ucraina. Tale rotta, già rinominata « Sirian Express », vede infatti il recupero di « materiale bellico lasciato in Siria » dopo il sostegno militare russo ad Assad e il trasporto « tramite ferrovia da Novorossijsk verso le operazioni al fronte ucraino ».
ARTIGLIERIA E « MATERIALE SENSIBILE »
Ma cosa trasporta questa « flotta invisibile »? Si tratterebbe, secondo il Rusi, di « artiglieria di vario tipo e di mezzi blindati ». E altro « materiale sensibile » sarebbe stato presente anche sulla Sparta IV, altra nave partita da Tartus con trasmettitori spenti: anche se ufficialmente è un cargo civile, la proprietà risalirebbe al ministero della Difesa di Mosca.
LA SPARTA IV E IL SUO TRAGITTO
Il tragitto della Sparta IV vede l’approdo nel Bosforo in direzione mar Nero e poi un’inversione a U improvvisa, forse per paura di essere affondata dalla marina ucraina impegnata nella guerra. Poi la nave si è diretta nel Mediterraneo, passando anche per il canale di Sicilia. Ma, spiega il Corriere della Sera, è comunque sempre rimasta in acque internazionali.
L’ANOMALIA
C’è tuttavia un’anomalia: la Sparta IV sarebbe stata « scortata per un buon tratto da una fregata russa, la Grigorovich ». Una circostanza che ha fatto insospettire il Rusi: se la nave avesse trasportato un carico civile, non ci sarebbe stato il bisogno di una scorta militare. Il vascello ha poi attraverso lo stretto di Gibilterra fino ad arrivare al porto russo di Kaliningrad.
ARMI RUSSE SUL TERRITORIO UE ?
Qualora sulla nave ci fosse materiale bellico per l’Ucraina, significa che è stato fatto trasportare via terra in un territorio dell’Unione europea, dato che – com’è noto – Kaliningrad è un’exclave russa, separata da Mosca da Lituania e Polonia (oltre che dalla Bielorussia). Dopo tre settimane ferma nel Baltico, Sparta IV si starebbe dirigendo di nuovo verso il Mediterraneo per tornare a Tartus.
L’ALTRA FLOTTA FANTASMA
Come spiega il Corriere, citando il Rusi, ci sarebbero « almeno altre quattro navi come la Sparta ». E non è tutto: esisterebbe anche un’altra flotta fantasma russa, non dedicata agli armamenti ma al petrolio. Registrate sotto altre bandiere (Panama, Gabon e Liberia), sono « tanker che esportano clandestinamente il greggio russo » con relativo pagamento in mare.
DOVE AVVENGONO GLI SCAMBI
Secondo gli analisti, queste operazioni avverrebbero in quattro zone del Mediterraneo e del mar Nero: nel golfo di Laconia in Grecia, al largo del porto romeno di Costanza e di fronte a Malta e a Ceuta, vicino allo stretto di Gibilterra. Il greggio russo viene poi portato in India o Cina per essere raffinato, e torna sui mercati europei in violazione delle sanzioni occidentali.
LA STRATEGIA DI PUTIN
In questo modo, secondo gli analisti internazionali, il leader russo Vladimir Putin continuerebbe a finanziare la guerra in Ucraina. Non solo: così facendo, la Russia « accede a proventi in dollari che usa per acquistare oro e stabilizzare il rublo ». La Commissione Ue è corsa dunque ai ripari: al Consiglio europeo arriverà un report sulla « flotta fantasma ».