Ebrahim Raisi attacca Israele durante un incontro con il ministro Esteri saudita

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(Roma, 18.06.2023). “Solo i nemici dell’Islam, guidati dal regime sionista (Israele), sono infastiditi dai progressi nella cooperazione bilaterale e regionale tra Iran e Arabia Saudita », ha detto il presidente iraniano

Il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, ha sfruttato lo storico incontro avvenuto ieri a Teheran con il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan, per sferrare un nuovo, pesante attacco contro Israele. Il Regno arabo sunnita e la Repubblica islamica sciita hanno annunciato a marzo di aver raggiunto un accordo, mediato dalla Cina, per ristabilire le relazioni diplomatiche dopo sette anni di assenza di legami formali. “Solo i nemici dell’Islam, guidati dal regime sionista (Israele), sono infastiditi dai progressi nella cooperazione bilaterale e regionale tra Iran e Arabia Saudita”, ha detto Raisi al principe Faisal, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa statale iraniana “Irna”. Raisi ha anche espresso la sua opposizione agli sforzi volti a normalizzare le relazioni con Israele, affermando: “Il regime sionista non è solo nemico dei palestinesi, ma è una minaccia per tutti i musulmani. La normalizzazione delle relazioni con Israele non solo non promuove la sicurezza, ma va anche contro le opinioni della Umma islamica”.

Il ministero degli Esteri saudita, da parte sua, non fa alcuna menzione del dossier israeliano, nonostante gli Stati Uniti stiano cercando di portare Riad a normalizzare le relazioni con lo Stato ebraico. Secondo quanto riferito da Riad, i colloqui tra il principe Faisal e il presidente Raisi si sono concentrati sulla “revisione delle relazioni bilaterali e sull’esplorazione di vie per rafforzare ed ampliare la cooperazione in vari settori”. I due hanno anche scambiato opinioni “sulle recenti evoluzioni nella situazione regionale e internazionale”, sottolineando “gli sforzi in corso in tali ambiti”, ha aggiunto il dicastero. In precedenza, il capo della diplomazia saudita ha incontrato l’omologo iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. I due hanno tenuto colloqui bilaterali presso l’edificio del ministero degli Esteri iraniano, seguiti da dichiarazioni congiunte alla stampa, con un piccolo giallo: sembra che la parte saudita abbia chiesto di cambiare la sala della conferenza per la presenza, tra i banchi da cui avrebbero dovuto parlare i due leader, di un ritratto del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica iraniani ucciso in raid aereo statunitense a Baghdad il 3 gennaio 2020.

Il principe Faisal ha descritto i colloqui con il suo collega iraniano come “positivi” e ha affermato che le discussioni “hanno sottolineato la necessità di non interferire negli affari interni”. Il ministro saudita ha inoltre dichiarato che Riad spera che il ripristino delle relazioni con Teheran avrà un impatto positivo, sia a livello regionale che internazionale. “Desidero sottolineare l’importanza della cooperazione tra i due paesi per la sicurezza regionale, in particolare per la sicurezza della navigazione marittima (…) e l’importanza della cooperazione tra tutti i paesi della regione per garantire che sia priva di armi di distruzione di massa”. Da parte sua, Amir-Abdollahian ha affermato che le due parti hanno esplorato la possibilità di istituire un “comitato economico, politico e di confine congiunto”.

I capi della diplomazia dei due Paesi si erano incontrati lo scorso 2 giugno, a Città del Capo, in Sudafrica, a margine del vertice degli “amici dei Brics” (gruppo di economie emergenti che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), discutendo della possibilità di elaborare un piano per il completo ripristino delle relazioni diplomatiche bilaterali e di rafforzare la cooperazione economica tra i due Paesi. Il 6 giugno scorso, l’Iran aveva riaperto l’ambasciata a Riad dopo sette anni. L’Arabia Saudita non ha ancora specificato quando riaprirà le sedi diplomatiche in Iran, ma l’emittente televisiva satellitare “Al Arabiya” suggerisce che l’ambasciata saudita a Teheran e il consolato a Mashhad riprenderanno le operazioni dopo la festività musulmana di Eid al Adha, che si prevede inizierà a fine giugno e terminerà all’inizio di luglio. Le relazioni tra il Regno arabo sunnita e la Repubblica islamica sciita si erano interrotte nel 2016, quando il religioso sciita Nimr Baqir al Nimr era stato giustiziato in Arabia Saudita e l’ambasciata saudita a Teheran presa d’assalto da una folla inferocita.

(Nova News)