La riforma delle pensioni infiamma la Francia

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(Roma, 17.03.2023). Le forze dell’ordine hanno caricato e disperso i dimostranti scesi in piazza a Parigi contro il ricorso dell’esecutivo all’articolo 49 comma 3 della Costituzione per far passare il controverso provvedimento senza approvazione parlamentare. 120 i fermi. Manifestazioni in numerose città. « Danni e caos » anche a Rennes e Lione. In Aula due mozioni di sfiducia contro il governo

La polizia francese ha caricato e disperso i manifestanti che protestano a Parigi contro il ricorso del governo francese all’articolo 49 comma 3 della Costituzione per approvare la riforma delle pensioni senza approvazione parlamentare. Gli agenti hanno utilizzato anche gli idranti contro le migliaia di persone che si erano radunate a place de la Concorde, a due passi dall’Assemblea Nazionale. Manifestazioni spontanee sono sorte in altre città, tra cui Bordeaux, Marsiglia e Grenoble

Sono 120 le persone fermate dalle forze dell’ordine per incendi e atti di teppismo. « Danni e caos », secondo Le Figaro, anche a Rennes e Lione.

I sindacati francesi hanno indetto una nuova giornata di scioperi il prossimo 23 marzo per protestare contro il provvedimento. « Invece di ritirare il progetto il governo – si legge in una nota delle rappresentanze unite – ha deciso di farlo passare con la forza ». Raduni e proteste sono previsti anche per il week end.

Macron: « Rischi finanziari troppo grandi »

« Assumo la responsabilità del mio governo »: con queste parole la premier francese Elisabeth Borne si è rivolta ai deputati dell’Assemblea Nazionale annunciando il ricorso all’articolo 49 comma 3 della Costituzione. Altissima la tensione in aula al momento dell’annuncio, i deputati della Nupes di Jean-Luc Melenchon hanno intonato l’inno nazionale, la Marsigliese. L’alleanza tra Verdi e Sinistra presenterà una mozione di sfiducia contro l’esecutivo. Un’identica iniziativa è stata annunciata dal Rassemblement National di Marine Le Pen. Se una di queste mozioni venisse approvata, il governo cadrebbe e la riforma verrebbe invalidata.

I Republicains, cioè i gollisti francesi, non voteranno la sfiducia al governo, ha detto il presidente del partito, Eric Ciotti. « Non ci assoceremo ad alcuna mozione di sfiducia, non voteremo alcuna mozione di sfiducia », ha detto, spiegando che « in questo contesto non vogliamo aggiungere caos ».

Il presidente Emmanuel Macron ha giustificato con i « rischi finanziari troppo grandi » che un rifiuto avrebbe comportato l’utilizzo dell’articolo 49.3 della Costituzione. “Il mio interesse politico e la mia volontà politica era andare al voto. Tra tutti voi, non sono io quello che rischia il suo posto o la sua poltrona”, ha detto durante un Consiglio dei ministri straordinario.

Borne: « Alcuni gruppi parlamentari vogliono il caos »

« Alcuni gruppi parlamentari vogliono il caos », ha detto Borne all’emittente TF1, « sono rimasta molto scioccata » dalle « urla » e dai « canti » all’Assemblea nazionale, quando è stato annunciato il ricorso al 49.3. « Alcuni gruppi vogliono il caos e sono i modesti francesi che ne pagano le conseguenze », ha affermato.

« Questa riforma delle pensioni non è una questione personale, è un elemento cruciale del nostro modello sociale », ha aggiunto la premier, « mi sono assunta la mia responsabilità, quella del governo, che doveva arrivare a un testo di compromesso, poi ci sono mozioni di sfiducia nei prossimi giorni e ci sarà il voto ».

Borne, che ha fatto intendere di non volersi dimettere nonostante il malcontento sociale per la riforma: « Non è serio lasciar credere ai francesi che tutto si può finanziare col debito dello Stato, dopo tutte le spese per la pandemia Covid-19 e la lotta all’inflazione ». « Quello che è in gioco è il futuro del sistema pensionistico che non si può più finanziare », ha incalzato Borne, visibilmente provata.

(AGI)