Raid USA in Somalia: ucciso uno dei leader dell’Isis

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(Roma, 27.01.2023). Le forze speciali americane hanno condotto un’operazione di antiterrorismo in territorio somalo. Bersaglio: Bilal al-Sudani. Nel raid uccisi altri 10 affiliati

Un’operazione rapida, chirurgica, con pochi uomini delle forze speciali e un elicottero. È stato ucciso così Bilal al-Sudani, uno dei leader dello Stato Islamico che operava in Somalia. La notizia è stata confermata dal New York Times e dallo stesso United States Africa Command in un comunicato.

Il raid delle forze speciali

L’operazione, avvenuta in un’area montuosa nel Nord del Paese africano, è stata condotta giovedì dalle forze statunitensi. Sempre stando al comunicato delle autorità americane nessun civile sarebbe rimasto coinvolto nell’attacco, così come nessun soldato americano sarebbe rimasto ucciso o ferito. Il segretario della Difesa Lloyd Austin ha spiegato che al Sudani è stato ucciso nel corso dell’operazione e con lui sono morte altre 10 persone legate all’organizzazione terroristica. Austin ha anche aggiunto che il raid ha ricevuto il via libera da Joe Biden all’inizio della settimana e che la Casa Bianca ha seguito tutte le fasi dell’attacco.

Il ruolo di al-Sudani

Lo stesso Austin ha spiegato che al-Sudani era una delle figure chiave dell’Isis, in particolare per il suo ruolo di facilitatore. Secondo i funzionari americani l’uomo era una figura chiave che lavorava per espandere la presenza dell’Isis in Africa, collaborando nella raccolta fondi a livello globale, comprese le operazioni in Afghanistan. In passato Al-Sudani era finito nel mirino del dipartimento del Tesoro americano perché dal 2012 era attivo come reclutatore di combattenti stranieri da inviare nei centri di addestramento jiadista in Somalia.

Come ha notato la Cnn è insolito che gli Stati Uniti colpiscano lo Stato Islamico in Somalia. Nel Corno d’Africa solitamente le operazioni si concentrano contro i combattenti di al-Shabaab, il gruppo terroristico dominante nel Paese e affilato direttamente ad Al Qaeda. L’operazione contro al-Sudani è il secondo attacco delle forze americane contro l’Isis in breve tempo. Verso la fine del 2022, infatti, un raid aveva ucciso due leader dell’Isis in Siria.

Le operazioni anti Isis dopo il ritiro dall’Afghanistan

Questi raid rappresentano la continuazione della strategia dell’amministrazione Biden per contenere le minacce terroristiche attraverso le cosiddette « operazioni over-the-horizon », campagne con mezzi aerei o forze speciali che partono dall’esterno del Paese in cui si trovano i bersagli. Una tattica varata dopo il ritiro completo delle forze americane dall’Afghanistan nell’estate del 2021.

Da diversi anni l’attenzione del Pentagono è fissa nel continente africano dove si è spostata una parte consistente dell’attività jihadista. Brian Nelson, sottosegretario al Tesoro americano, ha spiegato a Usa Today come l’attenzione delle autorità si stia concentrando sempre di più sui flussi di denaro che convergono verso alcune aree del continente africano.

« L’Isis sta cercando di espandere la sua influenza in Africa con operazione i su larga scala in aree in cui il controllo del governo locale è limitato », ha spiegato Nelson. « Le filiali dell’Isis in quelle regioni fanno affidamento su schemi di raccolta fondi locali come rapine, estorsioni alla popolazione locale e rapimenti, oltre ovviamente al sostengo finanziario della gerarchia centrale dello Stato Islamico ».

Di Alberto Bellotto. (Il Giornale)