Ucraina: il massacro di Bucha. Il sindaco: civili giustiziati per strada e fosse comuni (in video)

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(Roma, Parigi, 03 aprile 2022). La ritirata dell’esercito russo dall’area intorno alla capitale ucraina fa emergere le atrocità che si lascia alle spalle.

A Bucha, cittadina a nord ovest di Kiev, le strade sono disseminate di cadaveri di civili. Molti anche con i polsi legati, vittime di esecuzioni sommarie, secondo il sindaco Anatoly Fedoruk, che parla anche di fosse comuni con almeno 280 corpi. « Uomini e donne – dice – Abbiamo trovato anche un ragazzo di 14 anni ».

Crimini di guerra che spingono la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a chiedere un’indagine indipendente e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ad annunciare ulteriori sanzioni per la Russia.

Sdegno e condanne arrivano da tutto il mondo, mentre il ministero della Difesa russo parla di notizie false e video manipolati, e una tempistica sospetta del rilascio di queste immagini. Mosca ha aggiunto che la cittadina è stata bombardata dagli ucraini quando era ancora controllata dai russi.

« Film dell’orrore »

I rapporti che emergono dalle città della regione di Kiev mostrano un « quadro post-apocalittico » della vita sotto l’occupazione russa, denuncia il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych al giornale Unian.

Anche a Irpin e Hostomel la situazione sarebbe drammatica, secondo Arestovych. « Queste sono città liberate, un’immagine da film horror, un’immagine post-apocalittica. Le vittime di questi crimini di guerra sono già state trovate, tra cui donne violentate che hanno cercato di bruciare, funzionari del governo locale uccisi, bambini, anziani, uomini uccisi, molti di loro con le mani legate, tracce di tortura e colpi alla nuca. Rapine, tentativi di prendere oro, oggetti di valore, tappeti, lavatrici », ha aggiunto.

Sono crimini « di cui i responsabili dovranno rispondere davanti alla Procura ucraina e dalle forze dell’ordine e dai tribunali penali internazionali », ha osservato il funzionario ucraino.

Kuleba: « Agire subito »

Il massacro di Bucha è stato « deliberato », secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter. I russi mirano ad eliminare il maggior numero possibile di ucraini. Dobbiamo fermarli e cacciarli via ».

Kuleba chiede « nuove devastanti sanzioni del G7 ora: embargo su petrolio, gas e carbone; chiudere tutti i porti alle navi e alle merci russe; scollegare tutte le banche russe da Swift ».

Il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak su Telegram ha criticato anche l’atteggiamento dell’Unione europea. « La priorità principale, secondo i nostri partner europei, non è provocare i russi? (Ironia del male). Che la terza guerra mondiale non inizi? Ora il mondo ha ricevuto una paura totale e indicibile dell’anti-umanità a Bucha, Irpen, Gostomel. Centinaia, migliaia di persone uccise, dilaniate, violentate, legate, violentate e uccise di nuovo. Centinaia, migliaia di civili ucraini. Volete una Srebrenica del 21° secolo? Ora siete soddisfatti ? ».

« Da Bucha immagini agghiaccianti. Corpi di civili ucraini a terra, uccisi, con le mani legate. Crudeltà, morte, orrore. Accertare il prima possibile l’esistenza di crimini di guerra. Queste atrocità non possono restare impunite », scrive intanto il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. « Con il popolo ucraino, la guerra russa va fermata », continua il capo della Farnesina. « L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini », ha dichiarato il premier Mario Draghi.

Scholz: accesso immediato per la Croce Rossa

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, condannando l’accaduto, ha chiesto l’accesso immediato all’area di Bucha per le organizzazioni internazionali, come il comitato internazionale della Croce rossa, per documentare in modo indipendente queste atrocità. « I carnefici e i loro mandanti devono essere assicurati alla giustizia », ha aggiunto.

Una richiesta appoggiata dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg. « Appoggio con forza un’indagine su quanto accaduto a Bucha da parte della Corte penale internazionale, organismo che ha già aperto un’inchiesta sui crimini di guerra in Ucraina », ha dichiarato.

I sindaci rapiti

Secondo Human Rights Watch ci sono prove di uccisioni arbitrarie di civili.

Riprendendo il controllo della regione intorno alla capitale l’esercito ucraino ha anche affermato di aver trovato il corpo di Olga Sukhenko, amministratrice locale a Motyzhin, e del marito Igor Sukhenko, presidente della squadra di calcio locale Kolos. In una fossa comune sarebbe stato rinvenuto anche il figlio, Oleksandr Sukhenko, ex calciatore del club Seagull Second League.

Si erano perse le loro tracce il 23 marzo e si pensava che fossero stati rapiti. Altri sarebbero nelle mani dell’esercito russo.

Secondo Iryna Vereschuk, vice primo ministro dell’Ucraina, « ad oggi, 11 amministratori locali di Kyiv, Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia, sono detenuti ».

Intanto le truppe di Mosca si starebbero riorganizzando per concentrare gli attacchi in Ucraina orientale. Secondo Kiev dopo aver fallito l’offensiva in altre aree l’obiettivo sarebbe quello ci accerchiare l’esercito ucraino nel Donbass, per tentare di prenderne l’intero controllo.

Non un ritiro ma un adattamento

Il capo della diplomazia Usa Antony Blinken e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno ammonito domenica che quello delle truppe russe non è un « vero ritiro ».

« Hanno ancora la capacità di seminare la morte e la distruzione in modo massiccio, compresi luoghi come Kiev, con bombardamenti aerei e missili », ha detto Blinken alla Nbc. « Non dobbiamo essere troppo ottimisti », ha detto Stoltenberg alla Cnn perchè « temiamo un potenziale aumento degli attacchi, in particolate nel sud e nell’est. Non è un vero ritiro, è più un adattamento della loro strategia ».

(Di EuroNews)