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Afghanistan: il comandante USA Austin Miller si dimette nel pieno dell’offensiva dei talebani

(Roma, 12 luglio 2021). Si è dimesso oggi il comandante delle forze statunitensi in Afghanistan, generale Austin Miller, a quasi tre anni dall’assunzione dell’incarico. Lo riferisce il “New York Times”, che sottolinea come la decisione sia stata assunta in un momento particolarmente critico, a poche settimane dal ritiro definitivo delle forze Usa e nel mezzo di un’offensiva condotta dai talebani per riprendere il controllo del Paese. L’incarico di Miller sarà ricoperto da due ufficiali: il contrammiraglio Peter Vasely, ex membro del Team 6 dei Seal, che si occuperà della sicurezza dell’ambasciata statunitense a Kabul; il generale Kenneth McKenzie, capo del comando centrale delle forze Usa, che supervisionerà le operazioni di ritiro dall’Afghanistan. “È importante per me dire arrivederci”, ha dichiarato Miller nel corso di una cerimonia durata oltre un’ora a Kabul, alla presenza del capo negoziatore afgano Abdullah Abdullah. “La nostra missione, ora, è di non dimenticare”. McKenzie, giunto proprio oggi a Kabul, ha preso la parola per assicurare che gli Stati Uniti “non abbandoneranno il popolo afgano in un momento così difficile”. “Non è finita qui. È solo la fine di un capitolo”, ha detto il generale.

Negli ultimi anni il compito di Miller era stato quello di portare i talebani al tavolo negoziale e di unire le forze afgane al fine di stabilizzare il Paese. Ad oggi, tuttavia, la missione non sembra essere stata compiuta: nonostante l’accordo di pace annunciato nel febbraio del 2020, negli ultimi due mesi – in vista del ritiro delle forze Usa – i talebani hanno preso il controllo di oltre 160 distretti su 400, costringendo alla resa o alla fuga verso i Paesi vicini centinaia di militari governativi. Le principali città del nord e del sud sono sotto assedio e, finora, la controffensiva dell’esercito afgano non sembra aver sortito gli effetti sperati. Lo stesso generale Miller, parlando con i giornalisti in conferenza stampa il mese scorso, aveva ammesso che “una nuova guerra civile è oggi uno scenario ipotizzabile”.

Redazione. (Nova News)

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