Turchia-Grecia: c’è aria di nuove intese per il 2021

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(Roma 21 dicembre 2020). Scambio di tweet tra i ministri Dendias e Cavusoglu sul 2021. Accordi, progetti e qualche investimento. Cosa c’è in ballo…

Cambio d’aria nei rapporti tra Turchia e Grecia ? Sembrerebbe, almeno nelle intenzioni, da uno scambio di tweet tra due ministri. Il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, si è rivolto all’omologo turco Mevlut Cavusoglu sostenendo che il prossimo anno sarà quello delle tre “A” per la Turchia.

L’interazione, tramite i cinguettii, è avvenuta dopo che Cavusoglu si è rivolto a Dendias per scambiare qualche consiglio amichevole. “Smettila di chiedere aiuto agli altri e di ferire la dignità del popolo greco – ha spiegato Dendias -. Il 2021 sarà l’anno in cui risolveremo le nostre divergenze in modo equo parlando in modo diretto, sincero e serio”.

Ma cosa significano queste tre “A” ? Per Dendias, l’obiettivo sarebbe “abbandonare le minacce di guerra contro la Grecia in quanto viviamo nel 21mo secolo. Astenersi dalle provocazioni e delle attività illegali”, senza però dimenticare le basi del diritto internazionale, che sarebbe l’unica l’unica base per un dialogo costruttivo sulle nostre differenze.

C’è però la resistenza dall’Europa- Dendias ha dichiarato al quotidiano Parapolitika, da quanto si legge nell’agenzia Nova, che l’Unione europea si sta muovendo ad un ritmo lento nel dare delle risposte alle provocazioni di Ankara nel Mediterraneo orientale e nell’Egeo. La Grecia, dalla sua parte, vuole mantenere un atteggiamento paziente.

“Come possono giustificare la loro posizione – sostiene Dendias – quando il principale pilastro dell’alleanza euro-atlantica, gli Stati Uniti, ha imposto sanzioni alla Turchia sulla base dell’argomentazione che il Paese sta minacciando la sicurezza e l’unità della Nato ?”. Per il ministro greco, quanto fatto da Washington con le sanzioni ad Ankara per l’acquisto dei sistemi missilistici S-400 russi è un messaggio potente, in particolare perché è arrivato subito dopo il Consiglio europeo. In questo senso, come ricorda Nova, la Grecia ha stanziato recentemente 5,5 miliardi di euro per il programma di riarmo militare, aumentando del 57% le risorse del settore per il 2019. La Grecia, infatti, si è da tempo distinta “per essere uno degli alleati della Nato a rispettare l’impegno di dedicare almeno il 2% del Pil per la difesa”, sottolinea Nova.

Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha confermato che sarà firmato tra pochi giorni un accordo con la Francia per l’acquisto di 18 Rafale: “Sarà firmato ad Atene entro il 2021”. Secondo la stampa locale, la Francia cerca di sostenere la modernizzazione della flotta aerea dell’Aeronautica greca nell’ottica del sostegno ad Atene contro la minaccia turca nel Mediterraneo orientale. Il costo dell’operazione per l’acquisto dei Rafale sarà di circa 2,5 miliardi di euro.

Come spiegato da Marco Battaglia su Formiche.net, le tensioni nel Mediterraneo orientale si traducono in un raddoppio del budget militare di Atene: per il 2021 la Grecia avrà a disposizione 5,5 miliardi, tutti da spendere per il confronto con la Turchia. Confermato anche l’asse con Parigi (per 18 Rafale), sebbene la Grecia continui a rivolgere uno sguardo speranzoso all’alleato americano. Accanto alla diplomazia, Atene ha dimostrato la sua decisione di essere pronta a raccogliere le provocazioni turche anche sul campo militare.

Rossana Miranda. (Formiche)