(Roma, 29 novembre 2024). «Bandiere di Hezbollah a Beirut, bandiere bianche a Tel Aviv». Qassem ha utilizzato questa immagine per ribadire la «vittoria» del gruppo nella guerra contro Israele
Naim Qassem è tornato a parlare, segnando la nuova strategia di Hezbollah in Libano. Dopo settimane di fuoco per i miliziani filoiraniani, durante le quale è staata decapitata la sua dirigenza, il nuovo leader dell’organizzazione è pronto ad assumere il comando. Per farlo ha scelto di rivolgere un pensiero ai « fratelli » a Gazanel suo primo discorso dopo la tregua in Libano, amplificato dai media libanesi: « Il nostro sostegno alla Palestina non si ferma. Riteniamo che la liberazione di Gerusalemme resti un obiettivo che possiamo raggiungere con altri mezzi ».
Gli « efficaci » piani di Nasrallah
Quanto al Libano traviato da un nuovo conflitto, Qassem promette « Continueremo a sostenere il nostro popolo nel processo di ricostruzione. Vogliamo vedere il Libano ancora più bello di prima ». Qassem ha affermato che i soldati israeliani hanno subito molte perdite poichè « molti sono stati uccisi e feriti » nelle battaglie con Hezbollah. Contrariamente a quanto si pensi, a suo dire, i piani elaborati dal capo assassinato del gruppo, Hassan Nasrallah, si sono dimostrati agili, efficaci e hanno tenuto conto di vari « sviluppi ». Nella sua visione, le forze israeliane hanno ucciso e sfollato migliaia di persone, ma non sono riuscite a ottenere successo tra la « ferma » popolazione libanese che « ha sbalordito il mondo e instillato paura nell’esercito israeliano », ha detto Qassem.
Il coordinamento con l’esercito libanese
Il nuovo leader dei proxy dell’Iran ora spera che il 9 gennaio, durante la sessione parlamentare, venga eletto finalmente un nuovo Presidente del Libano. Su questo punto ha scomodato perfino il diritto internazionale, ribadendo come Hezbollah abbia diritto all’autodifesa, che continua a mantenere. Qassem ha sottolineato in un discorso preregistrato la vicinanza a una « Grande vittoria. Abbiamo vinto perchè abbiamo impedito al nemico di distruggere Hezbollah, e di annientare la Resistenza o di indebolirla ». E ancora: « Il coordinamento tra la resistenza e l’esercito libanese sarà di alto livello per applicare i termini dell’accordo », ha detto Qassem. « Che nessuno scommetta su problemi o conflitti » con l’esercito, ha aggiunto. Qassem ha descritto l’esercito libanese come un « esercito nazionale » e ha affermato che l’accordo è stato raggiunto nel quadro della sovranità libanese.
L’immagine delle bandiere
« Bandiere di Hezbollah a Beirut, bandiere bianche a Tel Aviv ». Qassem ha utilizzato questa immagine per ribadire la vittoria del gruppo nella guerra contro Israele, a due giorni dall’entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano dopo oltre un anno di scontri e a due mesi dall’inizio dell’operazione di terra israeliana. Parole che hanno volutoi scientemente parafrasare quelle dell’ex ministro israeliano Avigdor Lieberman: « La Resistenza celebrava la vittoria a Beirut con le bandiere di Hezbollah, mentre gli israeliani sventolavano bandiere bianche a Tel Aviv ».
In quattordici mesi di intensi scontri, l’esercito israeliano ha neutralizzato più di 12.500 obiettivi legati a Hezbollah, tra cui 1.600 centri di comando e 1.000 depositi di armamenti.
Questo emerge dai dati diffusi dalle forze di difesa israeliane, che hanno dettagliato l’operazione condotta in risposta agli attacchi provenienti dal Libano. Secondo i rapporti ufficiali, circa 2.500 membri di Hezbollah sono stati eliminati, anche se stime non confermate indicano un bilancio effettivo di circa 3.500.
Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)