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La Turchia bombarda 29 obiettivi in Siria e in Iraq dopo la morte di 12 soldati

(Roma, 26.12.2023). Sono stati colpiti grotte, rifugi, impianti petroliferi e magazzini. Il ministro della Difesa di Ankara: « Bisogna porre fine agli attacchi terroristici del Pkk »

Dopo che 12 soldati sono stati uccisi dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nelle ultime 24 ore nella regione del Kurdistan iracheno, la Turchia ha bombardato 29 obiettivi nel nord dell’Iraq e in Siria. “Le operazioni aeree sono state effettuate contro obiettivi terroristici nel nord dell’Iraq e della Siria la sera del 23 dicembre 2023”, si legge in una dichiarazione del ministero della Difesa turco. “Un totale di 29 obiettivi, tra cui grotte, rifugi, impianti petroliferi e magazzini, che si riteneva contenessero terroristi ad alto livello, sono stati distrutti”.

Nelle ultime 24 ore, 12 soldati turchi sono stati uccisi negli scontri con il Pkk nella provincia di Duhok, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Il ministero della Difesa turco ha affermato che gli attacchi aerei di sabato sera erano di “autodifesa” con l’obiettivo di porre fine agli “attacchi terroristici” e proteggere i confini della Turchia.

La North Press Agency, un media con sede nel nord-est della Siria (Rojava), ha riferito che la Turchia ha colpito gli impianti petroliferi vicino a Derik, pubblicando filmati di colonne di fumo e nero che si ergono su Qamishli. Sia il Pkk (designato come un’organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea) che la Turchia hanno recentemente intensificato i loro attacchi nella regione del Kurdistan. La Turchia compie spesso attacchi anche contro gruppi curdi nel Rojava che ritiene siano propaggini del Pkk. Dal 2015, secondo i dati dell’International Crisis Group, almeno 6.875 persone – combattenti e civili – sono state uccise nel conflitto tra Turchia e Pkk.

(Nova News)

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