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Niger: il regime cerca di consolidare il potere e la Russia gioca le sue carte

(Roma, Parigi, 27.08.2023). I militari radunano 20 mila sostenitori in uno stadio e ordinano all’ambasciatore francese di lasciare il paese. Guardian: « Mosca usa i social per esercitare influenza »

Oltre 20 mila persone si sono radunate ieri nello stadio Seyni Kountché della capitale nigerina Niamey per sostenere il regime militare che ha preso il potere con un colpo di stato il 26 luglio scorso. Nelle ore precedenti, i golpisti avevano deciso di espellere l’ambasciatore francese Sylvain Itte. « L’approvazione dell’ambasciatore proviene solo dalle legittime autorità elette del Niger », quelle del presidente Mohamed Bazoum, aveva replicato Parigi, rigettando l’ultimatum.

Sugli spalti, a fianco delle numerose bandiere nigerine, quelle dell’Algeria, della Russia e perfino qualcuna della Compagnia mercenaria Wagner. « La lotta non si fermerà fino al giorno in cui non ci saranno più soldati francesi in Niger », ha detto alla folla il colonnello Ibro Amadou, membro del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), la giunta militare al potere.

Oggi il quotidiano britannico The Guardian ha riferito gli esiti di una ricerca di Logically, società di analisi sulla disinformazione online, che ha rivelato come su 45 canali  Telegram affiliati alla Federazione Russa o alla Wagner nel mese precedente al colpo di stato fossero stati pubblicati 11 contenuti relativi al Niger, nel mese successivo ben 742: un dato che suggerisce un forte interesse di Mosca a trarre vantaggio da quanto sta avvenendo. Inoltre, secondo il Guardian, fino alla recente probabile morte del leader Yevgeny Prigozhin, la Wagner ha guidato un’offensiva di disinformazione in Africa che ha giocato un ruolo chiave nell’espansione dell’influenza russa in aree strategiche come il Sahel.

Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, la scorsa settimana ha detto alla Bbc di non credere che la Russia o Wagner abbiano istigato il golpe, ma « hanno cercato di approfittarne ».

La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha deciso dopo il colpo di stato di imporre pesanti sanzioni economiche e finanziarie al Niger, e ha minacciato di intervenire militarmente per reintegrare Mohamed Bazoum nelle sue funzioni. Il Cnsp ha accusato Ecowas di essere « al soldo » della Francia, che conta 1500 soldati in Niger. Questi ultimi, prima del golpe, hanno preso parte alla lotta contro i gruppi jihadisti che da anni insanguinano questo paese e gran parte del Sahel, la fascia di territorio che attraversa l’Africa da ovest a est, a sud del deserto del Sahara.

La decisione di espellere l’ambasciatore è il culmine di un mese di manifestazioni, decisioni e dichiarazioni ostili alla politica francese dopo il colpo di stato contro Bazoum, ancora detenuto con parte della sua famiglia. Sempre ieri, la giunta ha ordinato alle sue forze armate di mantenere la massima allerta, parlando di una crescente minaccia di attacchi.

Tuttavia, gli sforzi diplomatici continuano. Emissari algerini hanno visitato la regione e il sottosegretario di Stato americano per gli affari africani, Molly Phee, ha incontrato ad Abuja, la capitale della Nigeria, i funzionari dell’Ecowas, che ribadiscono l’intenzione di “esplorare appieno” ogni opzione per una soluzione pacifica.

(Rai News)

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