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La magistratura iraniana emette la seconda condanna a morte per le proteste

Il condannato è accusato di aver “terrorizzato gente per strada con un’arma bianca, ha dato fuoco a una motocicletta appartenente a un cittadino e ferito una persona con un coltello”

La magistratura iraniana ha emesso una seconda condanna a morte nei confronti di una persona coinvolta nelle proteste in corso in tutto l’Iran in seguito alla morte di Mahsa Amini, giovane iraniana di origine curda di 22 anni deceduta lo scorso 16 settembre dopo il suo arresto a Teheran con l’accusa di non aver indossato correttamente l’hijab. Lo ha riferito il sito web “Mizan Online”, secondo il quale il verdetto è stato emesso contro una persona accusata di aggressione nella provincia di Teheran. Il condannato avrebbe “terrorizzato gente per strada con un’arma bianca, ha dato fuoco a una motocicletta appartenente a un cittadino e ferito una persona con un coltello”.

Gli USA: “Seriamente preoccupati”

Gli Stati Uniti sono “seriamente preoccupati” per la situazione in Iran, dove gli arresti di massa e i processi organizzati ai danni dei manifestanti, che da settimane protestano contro un governo responsabile di abusi dei diritti umani, sono culminati nelle condanne a morte. Lo ha detto in una nota il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. “La notizia arriva poco dopo che il prigioniero politico Hossein Ronaghi è stato trasferito dalla prigione di Evin ad un ospedale a Teheran, dopo aver subito torture: tutto il mondo sta guardando quello che succede in Iran, e gli abusi sistematici dei diritti umani da parte del governo non possono passare inosservati e senza conseguenze”, ha detto, aggiungendo che le centinaia di persone “uccise dalle autorità di Teheran meritano giustizia”.

(Nova News)

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