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I colloqui a tre fra Erdogan, Putin e Zelensky per sbloccare lo stallo sul grano ucraino

(Roma, 11 luglio 2022). Il presidente turco sente sia il capo del Cremlino che il presidente ucraino per trovare una soluzione politica allo sblocco delle esportazioni di prodotti cerealicoli dai porti sul Mar Nero

È una partita a tre quella che si gioca sulla questione del grano ucraino (in particolare, sullo sblocco delle esportazioni di prodotti cerealicoli dal Paese sotto attacco russo). I colloqui tra le parti in conflitto, sostenuti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mirano a raggiungere un accordo (non facile) tra Kiev e Mosca. Sono ore in cui la diplomazia tesse la sua tela; le linee telefoniche tra le cancellerie sono attivissime; la speranza, seppur con difficoltà, viene comunque alimentata.

“Ho parlato con il presidente turco Erdogan” twitta da Kiev Volodymir Zelensky, aggiungendo: “L’ho ringraziato per le condoglianze per le nuove vittime civili dell’aggressione russa. Apprezziamo il supporto della Turchia. Abbiamo discusso dell’importanza di sbloccare i porti e di riprendere le esportazioni di grano. Dobbiamo anche impedire alla Russia di prendere il nostro grano”.

Da parte sua Erdogan, da Istanbul, ha dichiarato che la Turchia continua a lavorare al piano preparato dalle Nazioni Unite per la consegna dei prodotti cerealicoli ucraini al mercato mondiale e ha sottolineato che la soluzione Ucraina-Russia avverrà in ogni caso attraverso la diplomazia. La risoluzione della crisi passa infatti attraverso un incontro in presenza, un faccia a faccia dall’alto valore simbolico. Che, a detta dei più informati, si potrebbe tenere ad Ankara, la capitale turca. In territorio Nato, quindi. Alla presenza del “sultano” di Istanbul e il capo assoluto del Cremlino. Voce confermata oggi anche dalla Piazza Rossa, secondo cui ci sarà un incontro “nel prossimo futuro” tra il presidente russo Putin e il suo omologo turco Erdogan.

I due capi di stato hanno avuto oggi un colloquio telefonico, oltre che sulla situazione del grano, anche sul coordinamento degli sforzi per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, tema caro a entrambi i Paesi. Secondo il Cremlino, si è precisato ancora, nella conversazione i due hanno discusso questioni “di reciproco interesse”.

Di Antonio Bonanata. (Rai News)

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