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Il governo italiano vuole mandare militari in Bulgaria e Ungheria

(Roma, 02 giugno 2022). All’Italia la guida della missione Nato a Sofia. Il ministro della Difesa: « Queste operazioni sono decise per rafforzare la deterrenza sul fianco orientale, per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza »

« La deterrenza – ha spiegato il ministro – serve per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza. Insieme a questo c’è il lavoro che tutte le nostre Forze Armate stanno facendo in altri quadranti del mondo, con particolare attenzione al Mediterraneo in cui – ha concluso – siamo impegnati per la stabilità, per la sicurezza e per la pace ».

Lo stallo nelle sanzioni

L’Ungheria punta di nuovi i piedi contro Bruxelles e chiede di togliere Kirill dalla lista dei « sanzionati ». La nuova presa di posizione di Istanbul genera un altro stallo che stavolta riguarda il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca la cui approvazione è slittata ancora una volta. La richiesta di esonerare il patriarca della chiesa ortodossa russa è stata avanzata alla riunione tra gli ambasciatori UE.

I nuovi aiuti americani per Kiev

Dall’altra parte dell’oceano la parola è stata presa da Antony Blinken, segretario di Stato amenicano: « Prevediamo che la guerra duri ancora molti mesi ». E contemporaneamente annuncia un nuovo pacchetto di aiuti per Kiev che comprende, tra le tante cose, quattro lanciarazzi Himars (High Mobility Artillery Rocket System) a media gittata, elicotteri, missili anticarro Javelin, sistemi radar e veicoli tattici.

La replica del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov: « Ll’invio dei lanciarazzi è una provocazione diretta ». Il Cremlino, infine, non ha escluso la possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky ma solo se finalizzato alla firma di un documento.

(AGI)

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