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Francia: primo e unico maxi-comizio di Macron con 35mila sostenitori: «A poche ore da qui c’è chi bombarda la democrazia»

(Roma, 02 aprile 2022). Il presidente uscente, a soli otto giorni dal primo turno, si presenta davanti ai suoi per lanciare la sua campagna. L’emergenza in Ucraina ha rallentato i suoi appuntamenti elettorali e ora il ritardo sembra pesare nei sondaggi (con Marine Le Pen in crescita). Al centro del suo comizio l’Europa

A otto giorni dal primo turno delle elezioni in Francia, Emmanuel Macron ha organizzato il suo primo e unico maxi-comizio alle porte di Parigi. Un’iniziativa elettorale ritardata a causa della guerra in Ucraina: l’emergenza, coincisa con la presidente francese del consiglio Ue, ha tenuto il candidato di En Marche lontano dalla corsa e se in un primo momento gli impegni internazionali sembravano averlo aiutato a consolidare il vantaggio sugli avversari, ora il timore dello staff è che il ritardo si farà sentire sul risultato finale. A pesare anche gli ultimi sondaggi: Macron rimane in testa, ma è in calo (26,6%); ed è messo alle strette dalla progressione nei sondaggi della sua principale avversaria in vista del voto Marine Le Pen (20%). In terza posizione cresce Jean-Luc Mélenchon (16%). A peggiorare la situazione ci sono state le ultime polemiche per l’eccessivo ricorso del governo in quest’ultimo quinquennato a società di consulenza private tipo McKinsey. L’evento elettorale è stato organizzato nel Palasport della Défense Arena di Nanterre, alle porte di Parigi, e hanno partecipato 35mila sostenitori.

Il presidente candidato alla propria rielezione, in apertura del grande comizio, ha evocato “chi bombarda la democrazia a poche ore da Parigi”. Subito alcuni fischi si sono levati dalle gradinate, ma il presidente li ha subito zittiti con la mano, aggiungendo poi: “Tutti i giorni ci battiamo per la pace, ma qui siamo tutti insieme e non si fischia nessuno”. Al centro del suo discorso l’elogio dell’Europa e dell’importanza di ragionare a livello europeo: “Chi meglio dell’Europa per proteggere le nostre frontiere”, ha detto. Macron poi ha ricordato tutte le riforme fatte dal 2017 a oggi, dalla riforma nel settore scolastico a quella dell’intelligence, dall’aumento del budget della giustizia alla deindustrializzazione. “Ce l’abbiamo fatta”, ha rivendicato. Parlando poi del futuro ha evocato uno degli interventi più contestati degli ultimi mesi: l’aumento dell’età pensionabile. “Lavorare di più e più a lungo”, ha detto sottolineando la necessità di aumentare “in modo progressivo” l’età pensionabile, portandola a 65 anni. Il presidente ha poi ribadito che il suo obiettivo nei cinque anni del suo secondo mandato, se verrà rieletto, è “la piena occupazione”.

A metà del suo discorso, Macron ha poi reso omaggio alla moglie Brigitte e l’assemblea si è alzata in piedi, compresi tutti i componenti del governo. “Ringrazio quelli che non hanno scelto questa vita – ha detto Macron guardando verso Brigitte e i suoi nipoti – ma che mi sono vicini tutti i giorni. E in particolare lei… – ha aggiunto il presidente visibilmente commosso – lei è quella che mi dà di più”. Brigitte, anche lei in piedi fra il presidente dell’Assemblée Nationale Richard Ferrand e il premier, Jean Castex, ha sorriso a tutti, dicendo soltanto “merci” mentre Macron le mandava un bacio dal palco con la mano.

Quindi Macron ha voluto ringraziare le “famiglie e i comuni” che accolgono i profughi ucraini. “Il mondo di pace e di continuo progresso che credevamo fosse eterno sembra sfaldarsi davanti ai nostri occhi“, ha detto il presidente francese parlando di un momento di “grande disordine”.

(Il Fatto Quotidiano)

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