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Medio Oriente: Israele e Libano si dicono pronti a riprendere colloqui confini marittimi

Israele e Libano hanno espresso la volontà di continuare i negoziati sul confine marittimo, dopo una pausa di oltre sette mesi.
Oggi, il presidente libanese Michel Aoun ha affermato che il suo Paese è pronto a riprendere i negoziati. Alle dichiarazioni di Aoun, ha risposto il ministero dell’Energia israeliano, precisando che anche “Israele è pronto a continuare i colloqui sul confine marittimo con il Libano ». Il ministro dell’Energia Karin Elharrar dovrebbe incontrare la prossima settimana il consigliere senior del Dipartimento di Stato Usa per la sicurezza energetica Amos Hochstein, con il quale discuterà anche dei colloqui con Israele.
Libano e Israele hanno avviato negoziati indiretti sul loro confine marittimo alla fine del 2020, i primi colloqui tra i due Paesi in 30 anni, mediati dagli Stati Uniti. La controversia riguarda un’area triangolare del Mar Mediterraneo che è larga in media da cinque a sei chilometri e costituisce circa il 2 per cento della zona economica esclusiva di Israele. La disputa ha impedito l’esplorazione in un’area potenzialmente ricca di gas naturale, in un momento in cui il Libano affronta una forte crisi economica ed energetica. I colloqui sono stati indiretti, perché il governo libanese, che include rappresentanti di Hezbollah, ha rifiutato di tenere colloqui diretti con Israele. Si sono svolti presso la base della Missione Unifil a Naqoura, al confine tra Israele e Libano. Dopo quattro round di colloqui, il processo si è interrotto dopo che il Libano ha aumentato notevolmente le sue richieste, ampliando l’area contesa da 869 chilometri quadrati a 2.300.
Quell’area includerebbe il giacimento di gas naturale Karish North, nelle acque economiche israeliane, dove sono già in corso le trivellazioni. In risposta alle crescenti richieste, Israele ha tracciato la propria mappa, raddoppiando le sue pretese, ma non ne ha fatto uso perché il Libano non ha presentato la sua nuova posizione all’Onu. Il quinto round di colloqui si è svolto a maggio, senza che siano stati segnalati progressi. Il governo libanese ha emesso un bando a dicembre invitando le compagnie internazionali a presentare le proprie offerte per avviare le trivellazioni nella zona di mare rivendicata da Israele. La delegazione israeliana all’Onu ha inviato una lettera di denuncia sui tentativi del Libano di intraprendere un’azione unilaterale nelle aree contese. (Nova/Media)

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