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Libano: Hariri si ritira dalla politica, Corrente futuro non parteciperà alle elezioni di maggio

(Roma, Parigi, 24 gennaio 2022). L’annuncio dell’ex premier avviene pochi giorni dopo il suo ritorno dagli Emirati Arabi Uniti

L’ex premier libanese, Saad Hariri, leader della formazione politica Corrente del futuro, ha annunciato oggi il suo ritiro dall’attività politica, precisando che né lui né il suo partito prenderanno parte alle elezioni legislative libanesi che si terranno il prossimo 15 maggio. L’annuncio di Hariri avviene pochi giorni dopo il suo ritorno dagli Emirati Arabi Uniti, Paese in cui risiede dal 2021, avvenuto lo scorso 20 gennaio. “Annuncio la sospensione della mia attività politica e invito la corrente del Futuro a fare lo stesso. Non mi candiderò e non presenterò alcuna candidatura della corrente del Futuro o per suo conto”, affermato Saad Hariri, durante un discorso pronunciato poco dopo le 16 davanti ai membri della sua formazione politica. “La nostra casa rimarrà aperta per le persone di buona volontà in tutto il Libano”, ha aggiunto il leader sunnita. “Rimaniamo al servizio del nostro popolo e del nostro Paese. Ma la nostra decisione è di sospendere ogni ruolo e ogni responsabilità diretta all’interno del potere parlamentare e politico nel senso tradizionale del termine. Resteremo, come cittadini, attaccati al progetto di Rafic Hariri per impedire il ritorno della guerra civile e per offrire una vita migliore a tutti i libanesi”, affermato Hariri. “Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con me”, ha concluso Saad Hariri, in lacrime, prima di lasciare la stanza.

“Dopo l’assassinio di Rafic Hariri (padre dell’ex premier), sono stato scelto per perseguire il suo progetto, e non perché la famiglia Hariri rimanesse al potere”, ha spiegato Hariri, facendo riferimento alle circostanze della sua famiglia, in particolare all’assassinio del padre ucciso in un attentato a Beirut nel 2005. “Questo progetto si può riassumere in due idee: prevenire qualsiasi guerra civile in Libano e garantire una vita migliore ai libanesi. Sono riuscito nel primo piano, ma non nel secondo. Evitare una guerra civile mi ha spinto ad accettare compromessi, in particolare l’accordo di Doha, la visita a Damasco, l’elezione di Michel Aoun alla presidenza e altre scelte. Questi compromessi sono stati fatti a mie spese”, ha riconosciuto l’ex premier facendo riferimento agli accordi tra le varie formazioni politiche libanese, tra tutte il movimento sciita Hezbollah. “Ma la cosa più importante era realizzare un Libano che fosse immune dalla guerra civile e capace di assicurare una vita migliore ai libanesi. Tutto questo mi ha condotto a perdere non solo amici, ma anche fratelli. Potrei sopportare tutto questo, ma non sopporto di vedere i libanesi che pensano che io faccia parte di un sistema che non riesce più a trovare soluzioni”, ha affermato Hariri. Nel suo intervento, l’ex primo ministro ha inoltre osservato che non vi è alcuna opportunità “positiva” in Libano “all’ombra dell’influenza iraniana, della confusione internazionale, delle divisioni interne, dell’ascesa del comunalismo e del crollo dello Stato”.

Lo scorso 20 gennaio, l’ex ministro del primo ministro Tammam Salam aveva già annunciato che avrebbe rinunciato a candidarsi per un seggio in Parlamento, anticipando una decisione analoga da parte di Hariri. Secondo il quanto riferisce il quotidiano libanese “L’Orient-Le Jour”, Hariri avrebbe chiesto anche al capo del governo Nagib Miqati e all’ex premier Fouad Siniora di seguire il suo esempio, che nei fatti provocherebbe un boicottaggio delle elezioni da parte della comunità sunnita libanese. Il boicottaggio da parte di Saad Hariri mette in imbarazzo vari partiti e potenziali alleati, come il Partito socialista progressista del leader druso Walid Jumblatt, ma anche il rivale Hezbollah, che negli ultimi anni aveva comunque raggiunto una sorta di convivenza pacifica con Hariri e gli esponenti della sua formazione politica in parlamento e nelle esperienze di governo. Ritiratosi dall’arena politica, in particolare a seguito della mancata formazione del governo nel luglio 2021, Hariri ha lasciato il Libano per stabilirsi negli Emirati Arabi Uniti dove ha reinvestito nel mondo degli affari, dopo aver subito negli ultimi anni battute d’arresto finanziarie, insieme a una perdita di popolarità nel Paese dei Cedri. Il 14 febbraio Saad Hariri dovrebbe commemorare a Beirut il 17mo anniversario dell’assassinio del padre, l’ex primo ministro Rafic Hariri.

Redazione. (Nova News)

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