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Francia-Mali: Emmanuel Macron su ritiro forze Barkhane, «dichiarazioni del premier Maiga vergognose»

(Roma, 01 ottobre 2021). Il presidente francese Emmanuel Macron ha qualificato come “vergognose” ed illegittime le dichiarazioni del primo ministro maliano Choguel Maïga all’Onu, nelle quali ha accusato la Francia di voler abbandonare il Mali in preda alla minaccia terroristica. “Ricordo che il primo ministro maliano è figlio di due colpi di Stato, se posso permettermi. Visto che c’è stato un golpe nell’agosto del 2020 e un golpe nel golpe (a maggio di quest’anno, ndr.). Quindi la legittimità dell’attuale governo è democraticamente zero”, ha detto Macron ai microfoni di “Rfi”. Per Macron, quanto detto dal premier all’Onu “è inaccettabile. È un peccato. E questo disonora quello che non è nemmeno un governo”, ha aggiunto. Le dichiarazioni di Macron, rilasciate a margine della chiusura dell’evento “Africa 2020” tenuto all’Eliseo, seguono di pari passo quelle della ministra della Difesa Florence Parly e si inseriscono nel contrasto nato tra Mali e Francia dopo l’annuncio di Parigi di un prossimo e parziale ritiro delle forze militari Barkhane, da anni impegnate nel Sahel insieme alle forze regionali contro il terrorismo jihadista. La notizia di colloqui tra le autorità di Bamako e i membri del gruppo di sicurezza privata russo Wagner, i cui mercenari sono stati più volte oggetto di denunce internazionali su abusi di diritti umani, ha acuito la frattura. Secondo fonti stampa internazionali, un accordo sarebbe in via di conclusione e prevederebbe l’invio di 1.000 formatori Wagner in Mali.

Anche Parly ha contestato le dichiarazioni del primo ministro all’Onu, definendole a sua volta “inaccettabili” e “indecenti”. Per la ministra, inoltre, se il Mali stringesse un accordo con il gruppo paramilitare Wagner “si isolerebbe dal resto della comunità internazionale”, in quello che sarebbe uno “strano modo di rafforzare” la propria sovranità. Prendendo una simile decisione Bamako creerebbe una “grave incompatibilità” con il sostegno della comunità internazionale, ha aggiunto Parly, sottolineando che il “ricorso a dei mercenari” non può coabitare con questa realtà. Parly è rientrata da poco da un tour in Niger e Mali durante il quale ha discusso con le autorità locali proprio questa questione, nel tentativo di riaffermare l’impegno francese e risolvere le tensioni con Bamako. La scorsa settimana la ministra Parly aveva già messo in guardia le autorità di transizione del Mali dal concludere un accordo con la compagnia paramilitare russa Wagner, definendo il potenziale accordo come “estremamente preoccupante” dal momento che minerebbe gli sforzi della Francia per contrastare la minaccia jihadista nella regione del Sahel. “Se le autorità maliane stipulassero un contratto con Wagner, sarebbe estremamente preoccupante e contraddittorio, incoerente con tutto ciò che abbiamo fatto per anni e che intendiamo fare per sostenere i Paesi della regione del Sahel”, ha detto Parly nel corso di un’audizione a una commissione parlamentare.

Una cooperazione tra la giunta al potere in Mali e la compagnia russa Wagner “è assolutamente inconciliabile” con la presenza di una forza francese sul territorio, aveva affermato in precedenza il ministro degli Esteri di Parigi, Jean-Yves Le Drian. Il capo della diplomazia francese ha a sua volta ricordato che unità della Wagner si sono già distinte in Siria e nella Repubblica Centrafricana per “abusi, furti e violazioni di tuti i generi e non possono corrispondere ad una soluzione”, ha affermato Le Drian. Secondo fonti citate dalla stampa internazionale, l’accordo potrebbe garantire al gruppo Wagner anche l’accesso a tre giacimenti minerari, due d’oro e uno di magnesio.

(Nova News)

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