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Il diktat talebano: «nessuna donna nel nuovo governo»

(Roma, 01 settembre 2021). Uno dei portavoce degli studenti coranici ha parlato di « governo inclusivo » in cui però non saranno presenti le donne. Un’altra promessa non mantenuta da parte dei talebani

Un’altra promessa dei talebani è destinata a rimanere inattuata. Poco dopo il loro arrivo a Kabul, gli studenti coranici avevano parlato di “governo inclusivo” e di donne coinvolte nel futuro esecutivo. E invece nelle scorse ore su questo punto si è avuto un altro passo indietro.

Intervistato dalla Bbc, Sher Abbas Stanekzai, uno dei capi dell’ufficio politico dei talebani stanziati a Doha, ha dichiarato che nel futuro governo afghano, prossimo ad essere annunciato, non ci saranno ministeri affidati alle donne. “Il nuovo governo afghano sarà inclusivo – si legge nelle dichiarazioni – le donne continueranno ad avere un ruolo, ma probabilmente non in qualità di ministri”.

Tutti i dubbi sulle promesse dei talebani

Un altro duro colpo per chi in occidente ha provato a dare credito alle aperture della prima ora dei talebani. Gli studenti coranici portano avanti una rigida interpretazione della Sharia, la legge islamica. Secondo i loro dettami, la vita di una donna deve essere fortemente vincolata. Impossibile mostrare il capo, impossibile uscire senza essere accompagnati da un uomo.

Una base ideologica che, per la verità, già subito dopo l’arrivo dei talebani a Kabul non prometteva nulla di buono. Con il passare dei giorni poi le vere intenzioni degli islamisti sono uscite allo scoperto. Nelle ultime ore in particolare sono state annunciate norme inequivocabili sulla volontà dei talebani.

Sono stati infatti vietate le voci femminili in televisione e in radio, sono state chiuse le scuole miste e le ragazze potranno frequentare le lezioni solo in assenza di maschi. In alcune province molte donne sono state obbligate a rimanere a casa. L’annuncio dell’assenza di rappresentanti femminili nel futuro governo ha quindi rappresentato l’ultimo drammatico tassello di un mosaico sempre più preoccupante.

Molte donne lo avevano capito già da subito. In tante sono scappate verso l’aeroporto di Kabul una volta preso atto della presenza talebana in città. Tra le migliaia di afghani scappati, le donne sono una minoranza ma rappresentano comunque un numero importante. Alcune erano impiegate negli uffici, altre erano giornaliste oppure artiste.

Nessuna di loro probabilmente avrebbe potuto continuare a svolgere le proprie attività nel “nuovo” Afghanistan dei talebani. Questi ultimi nel frattempo stanno mettendo in atto altre norme molto rigide, valevoli per tutti senza distinzioni di sesso. A breve infatti sarà vietata la musica e saranno banditi i programmi di intrattenimento.

Inoltre da diverse province del Paese sono arrivate segnalazioni di frustate e percosse a chi indossa i jeans o veste all’occidentale. E la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare quando il nuovo governo sarà effettivamente annunciato ed entrerà in azione. A Kabul sono previste altre norme e altre leggi che difficilmente lasceranno spazio e speranza alle donne.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale)

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