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Accordo «storico» al G7 sulla tassazione globale

I ministri delle Finanze del G7, riuniti oggi a Londra, hanno annunciato il varo di un piano “storico” per tassare le multinazionali e limitare l’elusione fiscale, impegnandosi a introdurre una tassa minima globale di almeno il 15 per cento su base nazionale. Lo riferisce l’emittente “Bbc”, citando il cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, Rishi Sunak. La decisione, a lungo attesa, è destinata a colpire colossi della tecnologia come Amazon e Google, consentendo ai governi di veder confluire nelle proprie casse miliardi di dollari per ripagare i debiti contratti durante la crisi del Covid. La proposta mira inoltre a fare pressione sugli altri Paesi affinché seguano l’esempio, anche in vista della riunione del G20 del mese prossimo. La questione della tassazione dei giganti del web era da tempo in agenda delle cancellerie internazionali, in concomitanza con il boom di grandi società tecnologiche come Amazon e Facebook. Finora, infatti, queste aziende potevano creare filiali locali in Paesi con aliquote dell’imposta sulle società relativamente basse e dichiararvi gli utili pagando solo l’aliquota fiscale locale, anche se i profitti provengono principalmente da vendite effettuate altrove.

L’accordo raggiunto mira a impedire che ciò accada in due modi: in primo luogo, è prevista l’introduzione di un’aliquota fiscale minima globale in modo da evitare una “corsa al ribasso” nella quale i Paesi possono indebolirsi a vicenda con aliquote fiscali basse; in secondo luogo, il provvedimento mira a far pagare le tasse alle aziende nei Paesi in cui effettivamente vendono i loro prodotti o servizi, piuttosto che dove dichiarano i loro profitti. (Media)

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