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L’AIEA conferma: uranio arricchito al 60% nel sito iraniano di Natanz

(Roma, 17 aprile 2021). L’Agenzia attesta il salto di qualità preannunciato da Teheran ma intanto si segnalano « progressi » alla ripresa dei negoziati a tre a Vienna

L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (Aiea), che è responsabile del monitoraggio del programma nucleare iraniano, ha « verificato » che l’Iran ha iniziato la produzione di UF6 arricchito al 60% di U235 nell’impianto pilota di Natanz di arricchimento del combustibile ».

« Secondo l’Iran, il livello di arricchimento dell’UF6 prodotto era del 55,3% di U235. L’Agenzia ha preso un campione dell’UF6 prodotto per verificare in modo indipendente il livello di arricchimento dichiarato dall’Iran. I risultati di questa analisi saranno comunicati dall’Agenzia agli Stati membri a tempo debito », sostiene l’Aiea in una dichiarazione.

I progressi a Vienna

Intanto, l’Ue, la Russia e l’Iran parlano di progressi nei colloqui ripresi a Vienna. L’inviato dell’Unione Europea Enrique Mora ha detto che « sono stati fatti progressi in un compito tutt’altro che facile. Abbiamo bisogno ora di un lavoro più dettagliato ». L’ambasciatore russo a Vienna Mikhail Ulyanov ha aggiunto che « i partecipanti hanno preso nota con soddisfazione dei progressi fatti finora e hanno espresso la determinazione a continuare i negoziati al fine di completare con successo il processo il più presto possibile ».

I negoziati servono a determinare quali sanzioni gli Stati Uniti dovrebbero eliminare e le misure che l’Iran dovrebbe prendere per contenere il programma proprio nucleare.  Il capo della delegazione iraniana Abbas Araghchi ha osservato su Telegram che « una buona discussione ha avuto luogo all’interno della commissione congiunta ». « Sembra che un nuovo accordo stia prendendo forma e c’è ora un obiettivo finale comune tra tutti », ha aggiunto. Pur notando che tutte le parti sembrano essere d’accordo sul percorso da seguire, Araghchi ha messo in guardia: « Questo non sarà un percorso facile. Non è che i disaccordi siano stati risolti. Ci sono ancora gravi disaccordi che devono essere ridotti durante i futuri negoziati ».

(Agenzia Giornalistica Italia – AGI)

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