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Giordania (segue): sventato un colpo di Stato contro il re, fra gli arrestati l’ex principe ereditario

Il Washington Post e diversi media arabi raccontano che Hamzah bin Hussein è stato fermato insieme a un’altra ventina di persone che avrebbero complottato per deporre il suo fratellastro, re Abdullah II. L’agenzia ufficiale Petra: solo interrogato. Mistero sulla sorte della madre, la regina Noor. Fra i fermati ci sarebbe anche un saudita

Le autorità giordane hanno arrestato l’ex principe ereditario perché sospettato di complotto contro il re, secondo quanto riportato sabato sera dal Washington Post e dai media arabi. L’agenzia ufficiale giordana Petra nega l’arresto del principe, ma parla di un interrogatorio: « Al principe è stato chiesto di interrompere ogni attività dannosa per lo Stato ». Il principe Hamzah bin Hussein e una ventina di altre persone sarebbero state arrestate perché sospettate di voler estromettere il suo fratellastro, re Abdullah II, in un complotto definito dalle autorità « una minaccia alla stabilità del Paese ». Hamza è il figlio della regina Noor, ultima moglie di re Hussein: è stato principe ereditario prima che il padre passasse il titolo ad Abdallah, figlio della seconda moglie Muna al Hussein. Su Twitter circolano voci sull’arresto della stessa Noor, ma al momento non ci sono conferme. Secondo le fonti di stampa, il complotto avrebbe coinvolto almeno un altro membro della famiglia reale del Paese, oltre ad altri leader e funzionari della sicurezza. Un funzionario dell’intelligence ha detto che i cospiratori avevano « legami con l’estero », ma non ha diffuso ulteriori dettagli. Secondo indiscrezioni rilanciate su Twitter si tratterebbe di un saudita. Il principe Hamzah sarebbe agli arresti domiciliari nel suo palazzo ad Amman. Nella zona, dove sono concentrati diversi palazzi appartenenti alla famiglia reale, si stanno concentrando imponenti forze di sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa statale Petra, le forze di sicurezza giordane avrebbero arrestato anche un ex consigliere del re. Bassem Awadallah, un funzionario che si era formato negli Stati Uniti, confidente di lunga data del re in seguito diventato ministro delle Finanze, e Sharif Hassan Ben Zaid, membro della famiglia reale.

Gli arresti di alti funzionari e membri della famiglia reale sono rari in Giordania.

Awadallah, che è stato la forza trainante delle riforme economiche prima di rassegnare le dimissioni da capo della corte reale nel 2008, ha affrontato a lungo la dura resistenza di una vecchia guardia e una burocrazia radicata che ha prosperato negli anni grazie ai vantaggi governativi. (La Repubblica)

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