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Iraq: attacco missilistico contro una raffineria, l’ISIS rivendica l’attentato

Un missile ha colpito una raffineria di petrolio nel Nord dell’Iraq, il 29 novembre, causando un incendio che ha comportato l’interruzione delle operazioni. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato. L’episodio si è verificato presso la raffineria di Siniya, situata nel Nord del governatorato di Salah al-Din. Stando a quanto riferito dal Ministero del Petrolio e da alcuni funzionari della struttura, il missile ha causato un vasto incendio presso un serbatoio di stoccaggio, in seguito diffusosi verso la vicina rete di condutture, costringendo i funzionari a interrompere completamente le operazioni della raffineria. Tuttavia, ha specificato il viceministro del Petrolio, Hamid Younis, l’incendio è stato domato quasi nell’immediato e le attività sono riprese dopo qualche ora. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato attraverso il proprio canale ufficiale Amaq, dove ha specificato che sono stati due i missili di tipo Katyusha che hanno colpito la raffineria di Siniya, senza, però, fornire informazioni su eventuali vittime. Siniya, in grado di produrre circa 30.000 barili di petrolio al giorno, è situata nei pressi di una delle maggiori raffinerie di petrolio irachene, Baiji, la quale ha subito danni considerevoli durante la lotta contro lo Stato Islamico. Dopo attività di manutenzione, le operazioni presso Baiji sono riprese nel 2017. Nonostante l’ISIS fosse stato ufficialmente sconfitto, dopo la riconquista di entrambe le strutture petrolifere da parte delle forze di sicurezza irachene, il gruppo terroristico ha continuato a lanciare sporadici attacchi contro le due raffinerie. Non da ultimo, sono stati diversi gli scontri a fuoco che hanno visto protagonisti i militanti dell’ISIS e le forze filo-governative nei villaggi che circondano le raffinerie. (Al-Arabiya/Challenges)

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