Un membro del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico di Tripoli (Gna), Mohamed Amari Zayd, ha espresso il suo categorico rifiuto al discorso del presidente egiziano Abdul-Fattah al Sisi sulla crisi libica definendolo una «seria minaccia». Zayd ha dichiarato che «la Libia è un paese sovrano con un governo legittimo. Nessuna parte straniera avrà potere su persone, risorse e potenzialità». «Nessuna linea rossa all’interno dei nostri confini e territori può essere tracciata. Rifiutiamo qualsiasi tentativo di dividere il popolo libico o la geografia». Nella giornata di oggi, al Sisi ha annunciato «un intervento diretto dell’Egitto per risolvere la crisi libica e proteggere la nostra sicurezza nazionale è diventato legittimo nel quadro della Carta delle Nazioni Unite – Diritto di autodifesa – in base all’unico potere legale eletto dal popolo libico che è la Camera dei rappresentanti». Le parole di Al Sisi arrivano quasi una settimana dopo che una milizia del governo di Tripoli ha rapito e abusato su un gruppo di 23 egiziani a Tarhuna. Il video ha suscitato risentimento a livello nazionale, con appelli che spingono al Sisi a proteggere gli egiziani in Libia. (NOVA)