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Iran : l’ombra dello spionaggio per Israele, arrestato il comandante dei Pasdaran

(Roma, 11 ottobre 2024). Da giorni lo si dava per morto. Lui, Esmail Qaani, era del resto volato a Beirut per capire meglio la situazione dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Poi però, l’aviazione israeliana ha bombardato il nascondiglio anche del successore di quest’ultimo, Hashem Saffiedine. E forse, in quel bunker, era presente proprio Qaani.

Per Israele questa eventualità assumerebbe il significato di un doppio colpo militare: Tel Aviv in tal modo avrebbe eliminato due nomi pesanti. Se Saffiedine era infatti il successore di Nasrallah, Qaani era il successore di Qassem Soleimaini. Ossia il capo dei pasdaran, i guardiani della rivoluzione, e architetto della mezzaluna sciita. Qaani però sarebbe vivo. A confermarlo sono delle voci che lo dipingono con le manette ai polsi e un arresto convalidato da qualche ora dai vertici della Repubblica Islamica.

L’arresto del vero “numero due “di Teheran

A parlare del possibile arresto del numero uno dei pasdaran è stato, in primo luogo, il sito Middle Est Eye. I redattori hanno specificato di aver ricevuto informazioni sul fermo ai danni di Qaani almeno da dieci fonti di intelligence. Molto più quindi di una “vox populi“. I contorni della notizia appaiono quindi, ora dopo ora, sempre più clamorosi.

A un’eventuale conferma della morte di Qaani gli stessi iraniani erano già preparati. Dopo l’uccisone di Soleimaini nel 2020 e di Nasrallah pochi giorni fa, la dirigenza di Teheran ha messo in conto di subire altre morti eccellenti tra propri membri e alleati. Ma un arresto ai danni del capo dei pasdaran rappresenta senza dubbio un qualcosa di inedito e dunque di clamoroso.

I pasdaran, è bene ricordarlo, non sono soltanto la punta d’élite delle forze iraniane. Al contrario, rappresentano un gruppo che negli anni ha preso il controllo su gran parte dell’economia del Paese e ne dirigono molti settori. L’influenza sul piano politico di un capo dei pasdaran, in Iran forse è seconda soltanto a quella della Guida Suprema. Di certo, è superiore rispetto a quella del presidente della Repubblica.

I sospetti sul fidato collaboratore di Qaani

Ancora più clamoroso è il motivo dell’arresto. Il capo dei pasdaran infatti è sospettato di aver avuto un ruolo, seppur indiretto, nella fuoriuscita di informazioni molto riservate. Così come specificato sempre dalle fonti contattate dal Middel Est Eye, su uno dei suoi più stretti collaboratori sarebbero piombate le accuse di aver spifferato ai servizi segreti israeliani segreti sugli spostamenti di eminenti figure che ruotano attorno Teheran.

Potrebbe dunque esserci anche il collaboratore di Qaani dietro la morte di Nasrallah e Haniyeh. Al momento, non ci sono però conferme. Si sa che il capo dei pasdaran è ai domiciliari e, durante l’interrogatorio, è stato colto da infarto. Se così fosse, lo smacco per l’Iran sarebbe difficile da digerire. Di fatto, il Mossad e le varie forze israeliane avevano occhi e orecchie all’interno delle stanze più segrete e delicate dell’intero apparato della Repubblica Islamica.

Di Mauro Indelicato. (Inside Over)

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