Africa e Gruppo Wagner : a un anno dalla morte di Prigozhin, i mercenari russi sempre più attivi

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(Roma, 26 agosto 2024). Dopo la morte sospetta del leader del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, avvenuta il 23 agosto 2023 in un incidente aereo, l’attività mercenaria russa in Africa ha subito trasformazioni significative. Questo evento ha segnato un momento di svolta, spingendo Mosca a riorganizzare le proprie operazioni militari e a cercare un maggiore controllo sulle attività mercenarie sul continente africano. Secondo numerosi esperti provenienti dall’ACLED (Armed Conflict Location & Event Data Project) la morte di Prigozhin ha offerto alla Russia l’opportunità di intensificare la propria presenza militare e ristrutturare le operazioni mercenarie in Africa.

L’eredità del Gruppo Wagner

Dopo la scomparsa di Prigozhin, il Gruppo Wagner, già attivo in varie regioni africane, ha visto un aumento delle sue attività violente. I dati dell’ACLED evidenziano che nel quarto trimestre del 2023, le attività legate ai mercenari russi in Africa sono raddoppiate rispetto al trimestre precedente. Questo incremento è stato evidente anche nei primi due trimestri del 2024, con un numero maggiore di eventi di violenza politica legati ai mercenari russi rispetto ai periodi in cui Prigozhin era ancora in vita.

Mentre alcuni osservatori si aspettavano la dissoluzione del Gruppo Wagner o il suo assorbimento nelle forze armate russe, Mosca ha adottato un approccio diverso in Africa. È emerso il termine “Africa Corps” per indicare le operazioni mercenarie russe nel continente, anche se in molte regioni, tra cui la capitale della Repubblica Centrafricana, Bangui, i mercenari sono ancora comunemente identificati come appartenenti al Gruppo Wagner. La Russia ha preferito frammentare il potere precedentemente centralizzato sotto il Gruppo Wagner, per evitare che una singola organizzazione potesse accumulare troppa influenza e rappresentare una minaccia, come era accaduto con Prigozhin.

Cambiamenti strutturali e operativi

Dopo la morte di Prigozhin, sono emersi nuovi contratti per combattenti in un contesto paramilitare rinnovato, con una dispersione di contratti tra varie piccole compagnie militari private (PMC) nella regione. Il nuovo Africa Corps rappresenta una diretta estensione del ministero della Difesa russo, con Mosca che ha riconosciuto apertamente il suo finanziamento. Questo segna un cambiamento rispetto al passato, quando il gruppo Wagner fungeva da intermediario per creare una distanza ufficiale tra la Russia e le sue operazioni militari in Africa.

Insomma l’Africa Corps è una continuazione diretta delle attività del Gruppo Wagner in Africa, con un focus maggiore su operazioni di sicurezza e militari. A differenza del periodo sotto Prigozhin, quando Wagner era coinvolto in una vasta gamma di attività commerciali, tra cui lo sfruttamento di miniere d’oro e legname, l’Africa Corps sembra concentrarsi maggiormente sulle operazioni militari e sulla fornitura di servizi di sicurezza.

La situazione sul campo: il caso del Mali

Nel Mali, dove l’attività mercenaria russa è particolarmente intensa, le operazioni sono continuate senza interruzioni significative dopo la morte di Prigozhin. Le forze armate maliane (FAMa) e i mercenari russi hanno intensificato le loro offensive, specialmente contro i gruppi di insorti nel Nord del paese. Le tattiche utilizzate includono violenze brutali contro i civili, senza fare distinzione tra combattenti e non combattenti. Questo approccio ha alimentato tensioni politiche regionali, con accuse reciproche tra il Mali e l’Algeria riguardo al supporto a gruppi ribelli e alleati.

Secondo i dati dell’ACLED, la violenza che coinvolge i mercenari russi in Mali è aumentata dell’81% rispetto all’anno precedente alla morte di Prigozhin, e si è registrato un incremento del 65% dei decessi. L’uso di droni per attacchi esplosivi è diventato una pratica comune, utilizzata sia dai mercenari di Wagner sia dai gruppi jihadisti affiliati ad Al-Qaeda, come il Jama’at Nusrat al-Islam wal-Muslimin (JNIM).

Implicazioni politiche e proiezioni future

Oltre al Mali, le operazioni russe si sono estese ad altri Paesi africani, inclusi la Repubblica Centrafricana, il Burkina Faso e il Niger. In questi ultimi, la presenza russa si limita principalmente a fornire servizi di formazione e sicurezza, senza ancora un coinvolgimento diretto in azioni di violenza politica.

Gli esperti prevedono che l’influenza del gruppo Wagner/Africa Corps continuerà a crescere, specialmente in regioni instabili come il Sahel, dove la sicurezza è fortemente deteriorata. La presenza russa è vista come un baluardo contro i gruppi jihadisti, offrendo supporto ai regimi locali minacciati. Tuttavia, questa strategia ha anche contribuito a creare instabilità, provocando sfollamenti di massa e alimentando un clima di terrore tra la popolazione civile.

In sintesi, nonostante la morte di Yevgeny Prigozhin e la trasformazione del gruppo Wagner in Africa Corps, l’attività mercenaria russa non solo è sopravvissuta ma è anche cresciuta in intensità e portata. Questa evoluzione sottolinea la continua rilevanza della presenza russa in Africa, sia come forza militare che come attore politico, modellando dinamiche di potere e influenzando il futuro del continente.

Di Giuseppe Gagliano. (Inside Over)