(Roma, 01 maggio 2024). « Più della metà dei circa 100 uomini di stanza in una base militare francese ha lasciato il Ciad per trasferirsi in Germania »
Gli Stati Uniti hanno iniziato a ritirare le loro truppe dal Ciad dopo che la giunta militare di N’Djamena ne ha chiesto la partenza il mese scorso. È quanto riferito dalla Cnn” dal portavoce del Pentagono, il maggiore Pete Nguyen, secondo cui più della metà dei circa 100 uomini di stanza in una base militare francese nella capitale N’Djamena ha lasciato il Paese per trasferirsi in Germania. “Possiamo confermare il trasferimento sicuro e ordinato di circa 60 militari americani dal Ciad alla Germania, dove continueranno il loro lavoro”, ha detto il portavoce.
“Questo passo temporaneo fa parte di una revisione in corso della nostra cooperazione in materia di sicurezza, che riprenderà dopo le elezioni presidenziali del 6 maggio”, ha aggiunto, precisando che il ritiro è stato completato ieri. La “Cnn” aveva precedentemente riferito che meno di 100 militari statunitensi erano di stanza in Ciad, la maggior parte di loro come parte della task force per le forze speciali Usa, un importante “hub” per le forze per le operazioni speciali statunitensi nella regione. La task force per le operazioni speciali aveva sede in Germania prima di trasferirsi in Ciad nel 2021. Secondo altre fonti militari citate dalla “Cnn”, alcuni militari Usa rimarranno nel Paese lavorando presso l’ambasciata, oltre ai Marines che continueranno a garantire la sicurezza della sede diplomatica.
La notizia era stata anticipata la scorsa settimana dal “New York Times” che, citando fonti del Pentagono, aveva riferito dell’imminente partenza di 75 uomini delle forze speciali dell’esercito di stanza nella capitale ciadiana, N’Djamena. Secondo le stesse fonti, tuttavia, se la decisione di lasciare il Niger è “definitiva”, l’auspicio del Pentagono è di rilanciare colloqui sulla cooperazione militare con il Ciad subito dopo le elezioni che si terranno nel Paese il prossimo 6 maggio. La notizia di un’imminente partenza del contingente militare Usa dal Ciad circolava già da alcune settimane, e ha trovato conferma in una lettera indirizzata dal governo di N’Djamena ai vertici militari Usa, in cui si minaccia di porre fine all’accordo di sicurezza con Washington, tuttora in vigore. La lettera, scrive il “Nyt”, non chiede direttamente alle forze armate Usa di lasciare il Ciad, ma limita la richiesta alla sola task force per le operazioni speciali che opera da una base militare ciadiana nella capitale N’Djamena e funge da importante “hub” per il coordinamento delle missioni di addestramento e consulenza militare Usa nella regione.
Attualmente circa 75 “berretti verdi” del 20mo gruppo delle forze speciali, un’unità della Guardia nazionale dell’Alabama, prestano servizio nella task force. La lettera, secondo il “Nyt”, è stata inviata dal capo di Stato maggiore dell’aeronautica del Ciad, Idriss Amine, e avrebbe colto di sorpresa i diplomatici e gli ufficiali militari statunitensi, anche perché non è stata inviata attraverso i canali diplomatici ufficiali. Una mossa che, secondo alcuni funzionari, potrebbe essere una tattica negoziale di alcuni membri dell’esercito e del governo ciadiano per fare pressione su Washington affinché raggiunga un accordo più favorevole prima delle elezioni di maggio. Una notizia, quest’ultima, confermata nei giorni scorsi da un portavoce del dipartimento di Stato Usa che, interpellato da “Agenzia Nova”, ha dichiarato che gli Stati Uniti si aspettano di avviare “consultazioni” con la giunta militare al potere in Ciad dopo le elezioni presidenziali che si svolgeranno nel Paese il prossimo 6 maggio, per discutere i “parametri della cooperazione bilaterale nel campo della sicurezza”. “Siamo attualmente impegnati in discussioni relativamente alla nostra partnership nel campo della sicurezza, e ci aspettiamo di avviare le consultazioni necessarie dopo le elezioni: il ricollocamento del contingente modesto in Ciad è una misura temporanea, che rientra nella revisione che è in corso per quanto riguarda la nostra cooperazione con il Paese”, ha detto il portavoce, ricordando che finora le forze Usa nel Paese hanno sostenuto “per anni” le operazioni regionali e internazionali di contrasto alle organizzazioni terroristiche nella regione. “Le nostre truppe all’estero operano su invito e con il sostegno delle nazioni che le ospitano”, ha aggiunto.
Per anni gli Stati Uniti hanno fatto affidamento sul Ciad come partner fidato per la sicurezza. La guardia presidenziale del Ciad è infatti una delle meglio addestrate ed equipaggiate nel Sahel. Il Paese ha inoltre ospitato esercitazioni militari condotte dagli Usa e costituisce un partner importante nello sforzo che ha coinvolto diversi Paesi nel bacino del lago Ciad per combattere il gruppo jihadista nigeriano Boko Haram. La notizia del ritiro dei militari statunitensi dal Ciad giunge dopo che il mese scorso l’amministrazione Usa ha dovuto accettare la richiesta, da parte della giunta militare del Niger, di ritirare il proprio contingente di oltre 1.100 uomini dal Paese. Una decisione che segue l’annuncio con cui, lo scorso 16 marzo, la giunta di Niamey ha interrotto “con effetto immediato” l’accordo di cooperazione militare firmato con gli Stati Uniti nel 2012. La partenza dei militari statunitensi avviene nel momento in cui entrambi i Paesi, così come i vicini Mali e Burkina Faso (tutti Paesi teatri di colpi di Stato negli ultimi quattro anni), si stanno allontanando dall’orbita occidentale e stanno formando partenariati con la Russia.