«Pronti a tornare in Ucraina». Ecco che fine ha fatto il gruppo Wagner

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(Roma, 08 febbraio 2024). Primo discorso del nuovo leader Anton ‘Lotus’ Yelizarov dopo la morte di Evgenji Prigozhin. Ripreso il reclutamento dei mercenari

La Wagner esiste ancora. Ed è questa forse la prima e più importante notizia. Dopo la morte di Evgenji Prigozhin, il leader che ha condotto la milizia russa verso una clamorosa marcia su Mosca a giugno prima di rimanere coinvolto in un incidente aereo ad agosto, della Wagner si è sentito parlare poco. Data quasi per sciolta, in realtà i combattenti in questo frangente hanno continuato ad addestrarsi e ad addestrare. Lo ha rimarcato, in un discorso video captato dai servizi segreti britannici, il nuovo leader Anton Elizarov. Noto con il soprannome Lotus, quest’ultimo non è un capo in solitaria: il posto di comando sarebbe infatti condiviso con Pavel Prigozhin, figlio di Evgenji.

Wagner pronta a tornare in Ucraina

Secondo i servizi di Sua Maestà, Lotus e Prigozhin starebbero pianificando un ritorno sul campo di battaglia dell’Ucraina. Lì dove l’apporto della Wagner è risultato decisivo in alcune battaglie, come in quella di Soledar e soprattutto in quella di Bakhmut. Poi i contrasti tra il leader e il ministero della Difesa guidato da Sergej Shoigu, le minacce di ritirarsi dalle trincee e infine la marcia tentata verso Mosca a giugno: tra situazioni che hanno di fatto estromesso la Wagner dalla guerra.

Il conto con il Cremlino si è chiuso ad agosto, con Evgenji Prigozhin deceduto a seguito di un incidente aereo ancora oggi poco chiaro. Il presidente russo Putin ha sempre negato ogni coinvolgimento, arrivando anche a parlare di granate esplose « per gioco » a bordo del velivolo con a bordo il leader della Wagner.

Nel suo discorso, Lotus ha rimarcato di aver preparato la compagnia per un rientro in Ucraina. In particolare, i combattenti sarebbero stati addestrati in Bielorussia, alla presenza probabilmente anche del figlio di Prigozhin. Sarebbero inoltre stati reclutati nuovi miliziani e questa volta non più dalle carceri. Non solo, ma non sarebbero stati accettati i combattenti che subito dopo l’azione di giugno contro Mosca avevano deciso di passare sotto l’ala del ministero della Difesa.

La milizia inquadrata nella Guardia nazionale russa

La novità più importante di questa nuova fase della Wagner, riguarda l’inquadramento del gruppo. In particolare, la compagnia sarebbe ancora autonoma ma adesso viene considerata organica alla Guardia nazionale russa. Sotto i comandi della Rosgvardjia, i combattenti hanno continuato il loro addestramento nel sud della Russia.

Da qui, le squadre della Wagner dovrebbero prendere la via dell’Ucraina e combattere quindi lungo i vari fronti. Per Putin una sorta di vera e propria boccata d’ossigeno: il presidente russo potrà avere a disposizione più uomini senza altre mobilitazioni, circostanza quest’ultima pericolosa per il Cremlino in vista delle elezioni.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale)