« Chiedo aiuto all’Italia e in particolare al ministro Antonio Tajani, vi prego aiutatemi, voglio tornare a casa ».
Sono le parole che Amina Volo, 18enne italiana di origini kazake, rinchiusa nel carcere di Astana, ha scritto su un biglietto affidato a sua madre che lo ha fornito all’ANSA. Secondo quanto riferito da sua madre, la giovane è in carcere da mesi con l’accusa di traffico di droga, « senza alcuna prova ». Verso fine giugno fu arrestata la prima volta e trattenuta in « una casa » dalla polizia che, secondo quanto riferito dalla madre, « l’ha maltrattata ».
Un referto evidenzia che dopo la detenzione Amina aveva « lividi ed escoriazioni ».