Henry Kissinger a Pechino: «evitiamo il confronto. Non possiamo trattarci da avversari»

0
341

(Roma, 18.07.2023). L’ex segretario di Stato USA, 100 anni, ha incontrato il ministro della Difesa, Li Shangfu. « Se i due Paesi entrano in guerra non ci saranno risultati significativi per i due popoli. I nostri eserciti devono rafforzare le relazioni bilaterali »

Rapporti in “stand-by” tra Washington e Pechino, ma il grande tessitore di relazioni diplomatiche Usa, l’ex segretario di Stato Henry Kissinger, non manca di dare il suo apporto. Anche a dispetto dei ben cento anni compiuti il 27 maggio scorso. « Stati Uniti e Cina – ha evidenziato nella capitale del colosso asiatico – dovrebbero eliminare le incomprensioni, coesistere pacificamente ed evitare il confronto » perché « né gli Stati Uniti, né la Cina possono permettersi di trattare l’altro da avversario. Se i due Paesi entrano in guerra non ci saranno risultati significativi per i due popoli », ha sottolineato Kissinger, durante l’incontro con il ministro della Difesa, Li Shangfu, nella sua prima visita in Cina negli ultimi quattro anni.

La visita avviene mentre il dialogo sul piano militare tra le due grandi potenze mondiali rimane congelato, per ritorsione di Pechino alla visita a Taiwan dell’ex speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, ad agosto scorso.

Kissinger – consigliere per la Sicurezza nazionale e segretario di Stato durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford – ha spesso avvertito del rischio di « catastrofiche conseguenze » derivanti da un eventuale conflitto tra i due Paesi e si è presentato al ministro della Difesa cinese come « un amico della Cina », sempre secondo quanto riferisce la nota di Pechino.

Per Kissinger occorre quindi « comprendere e gestire bene le relazioni Usa-Cina, in particolare invertire l’attuale difficile situazione ». L’ex “ministro degli Esteri” di Washington ha poi richiamato Cina e Stati Uniti alla saggezza e ha fatto un cenno esplicito alla questione dei rapporti sul piano militare tra le due grandi potenze. « I due eserciti – ha detto –  « dovrebbero rafforzare la comunicazione e fare del loro meglio per creare risultati positivi per lo sviluppo delle relazioni bilaterali e mantenere la pace e la stabilità nel mondo ».

(Rai News)