Vladimir Putin manda due navi da guerra al largo della costa di Taiwan: cosa succede ?

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(Roma, 28.06.2023). È raro che le navi militari straniere si avvicinino così tanto alla zona contigua di 24 miglia nautiche di Taipei

A Taiwan sono arrivate due navi russe. Vladimir Putin invia due navi da guerra al largo della costa orientale di Taiwan. Sono state rilevate mentre attraversavano il mar Cinese meridionale dirette verso il mar delle Filippine, ha riferito il colonnello Sun Li-fang, portavoce del ministero della Difesa dell’isola, in un comunicato diffuso nella notte di martedì. «Le nostre forze armate hanno usato metodi congiunti di intelligence, sorveglianza e ricognizione per cogliere le dinamiche delle navi russe e inviato aerei, navi e attivato sistemi missilistici a terra per monitorare da vicino la situazione», ha aggiunto Sun, riferendo i contorni di un’azione inusuale.

Le due fregate, infatti, hanno navigato in direzione nord e poi si sono dirette verso sud-est al largo delle acque della città portuale di Suao, che ospita un’importante base navale taiwanese, a circa 110 chilometri a ovest dell’isola di Yonaguni, nella prefettura giapponese di Okinawa.

Ma la mossa ha destato altro stupore perché la rotta seguita è stata a circa 26 miglia nautiche (48 km) dalla costa di Dong’ao, nella contea di Yilan: è infatti raro che le navi militari straniere si avvicinino così tanto alla zona contigua di 24 miglia nautiche di Taiwan.

Perché Putin invia navi da guerra al largo di Taiwan ?

Martedì sera, l’agenzia di stampa Interfax ha riferito che navi della flotta russa del Pacifico erano entrate nella parte meridionale del mar delle Filippine «per svolgere compiti come il passaggio marittimo a lungo raggio», inclusa «una battaglia navale simulata per respingere un attacco missilistico di un ipotetico nemico dal mare».

Citando il servizio stampa del Comando, l’agenzia ha riferito che «gli equipaggi avrebbero effettuato manovre con una dimostrazione della presenza navale» nella regione Asia-Pacifico e «come parte del rafforzamento delle partnership». È possibile, ha commentato con l’ANSA un analista militare, che «Putin abbia voluto rivendicare due cose: il Paese – soprattutto rivolgendosi agli Usa al lavoro con gli alleati per rafforzare il contenimento cinese – è in grado di mantenere una postura militare di rilievo in un altro teatro strategico e la vicinanza al presidente cinese Xi Jinping, in risposta « al mantenimento della stabilità » nazionale della Russia espresso dalla Cina durante la ribellione contro Mosca del gruppo di mercenari del gruppo Wagner dello scorso fine settimana».

Come Stati Uniti e Paesi occidentali, Taiwan ha imposto sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina con una stretta all’export di tecnologia e prodotti ad alto valore aggiunto.

L’insolita intrusione è maturata in una fase delicata, quando la Cina ha intensificato la propria pressione su Taipei, ritenuta parte «inalienabile» del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.

La Russia è diventata politicamente sempre più allineata con la Cina negli ultimi anni, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina di febbraio 2022. Solo poche settimane prima dell’aggressione, Xi e Putin avevano dichiarato un’amicizia «senza limiti» tra i due Paesi. La marina militare russa del Pacifico, tra l’altro, ha tenuto dal 5 al 20 giugno scorsi un ciclo di esercitazioni nelle acque del mar del Giappone e del mare di Okhotsk, secondo una dichiarazione del ministero della Difesa. Le operazioni hanno coinvolto più di 60 navi da guerra e di supporto, circa 35 aerei dell’aviazione della marina, truppe costiere e oltre 11.000 militari.

(Il Mattino)