«Kiev e la NATO ci invadono»: il messaggio «fake» di Putin e la beffa hacker, cosa è successo

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(Roma, 05.06.2023). Negli oblast russi di Belgorod, Rostov e Voronezh alcune emittenti radio e tv hanno diffuso un falso discorso di Vladimir Putin nel quale il capo del Cremlino annunciava l’invasione di truppe ucraine in Russia

« Russi, cittadini, fratelli e sorelle. Oggi alle 04:00 le truppe ucraine, armate dal blocco della Nato, con il sostegno di Washington, hanno invaso i territori degli oblast di Kursk, Belgorod e Bryansk ». È l’alba quando negli oblast russi di Belgorod, Rostov e Voronezh diversi canali televisivi ed emittenti radio trasmettono un falso discorso di Vladimir Putin, nel quale il capo del Cremlino annuncia l’invasione di truppe ucraine in Russia, la proclamazione della legge marziale e l’evacuazione dei civili nelle zone di confine, oltre alla mobilitazione generale. In seguito, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito che il discorso sia stato pronunciato dal presidente russo e ha denunciato l’azione di pirati informatici. Una smentita è arrivata anche dalle autorità di Belgorod, che hanno parlato di falso messaggio « per seminare il panico fra la popolazione ».

Il falso messaggio di Putin

I cittadini russi hanno sentito Putin dichiarare la legge marziale in risposta a una presunta « incursione » delle forze armate ucraine in Russia. Secondo quanto riportato dal sito Meduza, il messaggio del presidente affermava che l’esercito ucraino era entrato nelle regioni russe di Kursk, Belgorod e Bryansk, e che in quelle aree era in vigore la legge marziale. Ai residenti era stato consigliato di evacuare nei territori interni mentre il leader russo preannunciava una imminente mobilitazione generale per far fronte all’emergenza.

« Le nostre guardie di confine e forze armate stanno coraggiosamente combattendo contro le forze prevalenti degli aggressori. La legge marziale è stata imposta su mio ordine nei territori di Kursk, Belgorod e Bryansk. Oggi firmerò un’ordine per la mobilitazione generale, perchè dobbiamo unire tutte le forze della Federazione Russa per sconfiggere un nemico pericoloso e astuto », ha dichiarato il falso Putin, in un discorso rivolto alle popolazioni degli oblast « invasi », invitate a lasciare le loro case e rifugiarsi « in profondità nella Russia ».

I funzionari delle regioni di Belgorod e Voronezh hanno attribuito il falso messaggio ad hacker intenzionati a seminare il panico, spiegando ai loro concittadini che « non c’è motivo di preoccuparsi ». Una delle emittenti hackerata, Radio Mir, ha dichiarato che l’incidente è durato circa 40 minuti.

Situazione tesa

La situazione nelle regioni colpite dall’attacco hacker è comunque tesissima. Secondo quanto riportato dal think tank Institute for the Study of War (Isw) le scoordinate risposte russe alle incursioni nell’oblast di Belgorod suggeriscono che la leadership russa non abbia ancora deciso su come reagire ai limitati raid transfrontalieri.

« I rapporti contraddittori da fonti ufficiali russe sulla situazione nell’oblast di Belgorod e l’apparente decisione personale del governatore regionale Gladkov di rispondere al Corpo volontario russo (Rdk) anti Cremlino e alla Legione della libertà della Russia (Lsr) suggeriscono che il Ministero della Difesa e Gladkov non stanno coordinando le loro risposte ai raid », ha scritto Isw

Nel frattempo, per limitare i blitz ucraini – continuati nelle ultime ore mediante attacchi con droni – il leader ceceno Ramzan Kadyrov avrebbe offerto al Cremlino le truppe della repubblica del Caucaso per difendere la regione di Belgorod dalle incursioni nemiche. « I terroristi che penetrano nella regione di Belgorod potrebbero essere affrontati da distaccamenti ceceni », ha detto Kadyrov sul suo canale Telegram.

Kadyrov ha sottolineato che per far fronte a questa minaccia serve non solo « l’esperienza militare, ma anche l’antiterrorismo: per eliminare le bande armate sul territorio russo senza conseguenze per la popolazione civile e le infrastrutture, sono necessarie conoscenze e preparazione speciali ». La diffusione dei falsi annunci di Putin e l’ombra di un’offensiva ucraina non fanno altro che alimentare l’incertezza generale.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)