(Roma, 25.04.2023). L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme per il Sudan avvertendo dell’esistenza di « rischi biologici » a causa dell’occupazione di un laboratorio da parte dei combattenti
Un alto rischio di pericolo biologico e una situazione estremamente pericolosa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato l’allarme per quanto sta accadendo in Sudan, dove alcuni combattenti di una delle due parti in guerra tra loro hanno occupato un laboratorio pubblico centrale contenente campioni di malattie, tra cui la polio e il morbillo. Lo scenario peggiore è che, in seguito all’acuirsi degli scontri, dalla struttura possano fuoriuscire patogeni pericolosi, se non letali, con conseguenze inimmaginabili.
L’allarme dell’OMS
« C’è un enorme rischio biologico associato all’occupazione del laboratorio centrale di sanità pubblica di una delle parti in guerra », ha dichiarato Nima Saeed Abid, rappresentante dell’Oms in Sudan, ai giornalisti a Ginevra in collegamento video. La stessa Oms ha avvertito che adesso, in Sudan, i rischi biologici sono « molto alti ». « Ho ricevuto ieri una telefonata dal capo del laboratorio centrale di sanità pubblica. È occupato da una delle parti in lotta », ha spiegato Abid durante il briefing in videoconferenza.
Da quanto emerso, gli occupanti avrebbero rimosso gli addetti dalle loro mansioni. « Hanno rimosso tutti i tecnici dal laboratorio che ora è completamente sotto il controllo di una delle parti in lotta come base militare », ha fatto sapere il rappresentante dell’Oms. Che ha quindi sottolineato che la situazione è « estremamente pericolosa » perché il laboratorio contiene campioni di patogeni del morbillo, del colera e della poliomielite.
Il laboratorio occupato
Abid ha precisato che i tecnici non sono riusciti ad accedere al sito per mettere al sicuro i materiali. « Questa è la preoccupazione principale: nessuna possibilità per i tecnici di accedere al laboratorio e mettere in sicurezza il materiale biologico e le sostanze disponibili », ha detto, senza specificare quale delle due parti in guerra si sia impossessata della struttura.
Il laboratorio occupato coincide con il Laboratorio nazionale di sanità pubblica, situato a Khartoum, la capitale del Paese. L’Oms non ha fornito informazioni dettagliati su quanto accaduto e non sappiamo chi tra i due contendenti, l’esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf), abbia fatta sua la struttura. Sappiamo però che nell’edificio si studiavano, fino a poco fa, agenti patogeni delicatissimi.
Ricordiamo che il colera è una malattia diarroica acuta che può uccidere in poche ore se non trattata, mentre il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa, così come la poliomielite, che colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni. L’Oms ha finora potuto verificare 14 attacchi al settore sanitario in Sudan dall’inizio delle violenze, che hanno causato otto morti e due feriti.
Emergenza Sudan
Nel frattempo non si fermano i combattimenti tra l’esercito sudanese e le Rsf. Gli scontri hanno fin qui causato la fuga di oltre 20mila persone dal Ciad, ma l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) teme che, se i combattimenti continueranno, si possa arrivare a 200.000 rifugiati. L’agenzia ha previsto che, in base alle tendenze attuali, ci saranno più di 100mila nuovi rifugiati in Ciad, un Paese che ospitava già più di 400.000 sudanesi prima dell’escalation di violenza.
Come se non bastasse, in Sudan, dopo 10 giorni di combattimenti, la carenza di cibo, acqua, medicinali e carburante sta diventando estremamente acuta, specialmente a Khartoum e nelle aree circostanti. Le Nazioni Unite hanno inoltre fatto sapere che nel Paese si sta assistendo ad una impennata dei prezzi dei generi di prima necessità, acqua in prima fila, mentre inizia a scarseggiare anche il denaro contante. Il laboratorio occupato potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una situazione critica.
Di Federico Giuliani. (Il Giornale)