Gerusalemme est, apre il fuoco davanti a una sinagoga: 7 morti e diversi feriti

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L’attentatore palestinese è stato ucciso dalla polizia. L’eccidio nel quartiere di Neve Yaakov, nella parte est della città. Esultanza a Gaza, Hamas parla di « vendetta » per i 9 palestinesi uccisi da un raid israeliano a Jenin

Almeno sette persone sono rimaste uccise e molte sono state ferite in un attacco terroristico nell’insediamento ebraico di Neve Yaakov, a Gerusalemme Est.

La polizia ha ucciso l’aggressore, un palestinese di 21 anni, Alqam Khairi. L’attentatore non sarebbe stato noto ai servizi di sicurezza, ma è risultato essere il nipote di Khairi Alkam, un operaio pugnalato a morte da un colono israeliano nel 1998. Lo scrive la stampa palestinese.

Stando alle prime ricostruzioni, l’attentato è avvenuto davanti a una sinagoga e in un secondo momento a poca distanza dal luogo di culto. Il capo della polizia di Gerusalemme ha infatti comunicato che l’uomo, dopo aver sparato davanti alla sinagoga, è fuggito a bordo di una vettura verso una zona vicina, a prevalenza araba. Raggiunto dagli agenti – secondo la stessa fonte – ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito a sua volta.

Decine di agenti sono stati dispiegati sul posto. Il servizio di ambulanze ha comunicato che i medici hanno soccorso molte persone colpite e che cinque di loro sono state dichiarate morte sul posto. Fonti della polizia hanno detto che le forze di sicurezza sono a caccia di possibili fiancheggiatori dell’attentatore.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha visitato il luogo della sparatoria e ha dichiarato di aver deciso « un’azione immediata che inizierà questa notte », senza specificare a quale azione si riferisse. Intanto la polizia israeliana, riferisce la stampa in lingua ebraica, ha arrestato i genitori dell’attentatore.

Immediata e unanime la condanna internazionale, con l’eccezione delle fazioni palestinesi.

Se dagli Usa arrivano parole che esecrano l’“orribile” attacco terroristico (così il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, secondo cui per il momento non sono previsti cambiamenti nel viaggio del segretario di Stato Antony Blinken in Israele), a Gaza si festeggia. Il movimento islamista Hamas, che governa de facto l’enclave, ha festeggiato attraverso gli altoparlanti delle moschee, dicendo che si tratta di una “vendetta per i morti di Jenin”, i palestinesi uccisi all’alba a Jenin, in Cisgiordania, nel corso di un raid dei militari israeliani. Il fatto di questa sera avviene dunque mentre la tensione tra israeliani e palestinesi è altissima. La Jihad islamica ha parlato di “operazione eroica”.

“Profondamente preoccupate” per l’escalation di violenza le Nazioni Unite: un portavoce del Segretario generale Guterres chiede che tutte le parti esercitino “il massimo autocontrollo”.

Per l’Italia il cordoglio ufficiale è quello del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che condanna l’atto di terrore, « ancora più orrendo nel giorno in cui commemoriamo la Shoah ». « I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro cari », conclude il ministro.

(Rai News)