Sottomarino russo in navigazione nel Mediterraneo centrale

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(Roma, 05 settembre 2022). Tra l’uno e il due settembre si è assistito a un’insolita attività da parte dei velivoli da pattugliamento marittimo della Nato nel Mediterraneo occidentale e centrale.

Alcuni siti pubblici di monitoraggio dell’attività navale e aerea hanno mostrato movimenti insoliti vicino a Malta, dove si sono palesate almeno tre missioni separate condotte da pattugliatori marittimi antisom Boeing P-8A della U.S. Navy, decollati da Sigonella. I medesimi velivoli che hanno sorvegliato l’uscita dal Mediterraneo della piccola squadra navale russa composta dall’incrociatore classe Slava “Marshall Ustinov” e dal cacciatorpediniere classe Udaloy “Vice-Admiral Kulakov”, che ora si trovano all’imboccatura del Mare d’Irlanda.

Molto probabilmente l’attività dei velivoli da pattugliamento marittimo nel Mediterraneo centrale, è legata alla presenza di un sottomarino russo, che è transitato da Gibilterra quasi in concomitanza con l’uscita delle navi da guerra russe per complicare l’attività di sorveglianza da parte degli assetti della Nato.

Non sappiamo di che tipo sia l’unità subacquea della Vmf (Voenno-Morskoj Flot) che sta incrociando nel Canale di Sicilia diretta verso oriente, ma possiamo provare a fare qualche ipotesi.

Dopo più di sei mesi di dispiegamento operativo, le unità navali russe facenti capo al porto siriano di Tartus, in Siria, necessitano di avvicendamento per dare riposo agli equipaggi ma soprattutto per lavori di manutenzione. Pertanto possiamo ipotizzare che le unità sottomarine della classe Kilo migliorata normalmente di stanza in Siria, siano in fase di sostituzione con altre provenienti dalle flotte del Baltico o del Nord. In particolare sappiamo che c’è la possibilità concreta che uno dei due sottomarini a propulsione diesel-elettrica del tipo hunter/killer (Ssk) della flotta del Mar Nero schierati a Tartus classe Kilo, ovvero il B-265 “Krasnodar” e il B-261 “Novorossiysk”, possa tornare ai cantieri navali russi per lavori di manutenzione alla fine del 2022. Se dovesse palesarsi questa possibilità, il sottomarino sostitutivo sarà molto probabilmente il nuovo classe Kilo migliorata B-602 “Magadan” che potrebbe essere entrato nel distretto marittimo della Flotta del Nord ad agosto per condurre tiri di certificazione dei missili da crociera Kalibr nel Mare di Barents. Il “Magadan” ha infatti lasciato il Mar Baltico l’8 agosto in compagnia di un rimorchiatore come da prassi per la marina russa, ed è rimasto in mare almeno sino al 21 agosto. Potrebbe quindi aver fatto rotta verso i mari artici per condurre un lancio di certificazione dei Kalibr. Una volta ottenuta l’idoneità, potrebbe essersi diretto verso Gibilterra, ma esiste anche la possibilità che abbia fatto rotta verso il distretto della Flotta del Pacifico passando per la Northern Sea Route, o Passaggio a Nord Est.

Esiste anche un’altra possibilità, che troverebbe una spiegazione sotto il profilo puramente politico, ovvero che si tratti di un battello a propulsione nucleare. Già lo scorso marzo, a quasi un mese esatto dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’esperto H.I. Sutton aveva ipotizzato che un’unità della classe Akula, un sottomarino a propulsione atomica da attacco (Ssn), potesse aver effettuato una crociera dimostrativa nel Mare Nostrum. Ora è sempre Sutton che ritiene possibile che l’unità in transito in queste ore nel Mediterraneo centrale potrebbe essere un sottomarino lanciamissili da crociera (Ssgn) di classe Oscar II. Questi battelli sono armati con 24 missili antinave tipo Granit (SS-N-19 “Shipwreck” in codice Nato) e rappresentano, insieme ai più moderni Yasen, lo strumento principale russo per il contrasto alle portaerei statunitensi, che proprio in queste ore incrociano nel Mediterraneo: la Uss George H.W. Bush sta dando il cambio alla Uss Harry Truman dopo mesi di dispiegamento nelle nostre acque in funzione di deterrenza nei confronti della Russia.

Il sottomarino russo “fantasma” potrebbe anche essere uno della già citata nuova classe Yasen che imbarca una suite di sistemi missilistici a più ampio spettro rispetto agli Oscar II, inclusi missili da crociera per attacco terrestre. Uno di questi battelli, il Severodvinsk (K-560) era a San Pietroburgo a luglio in occasione della festa della marina di Mosca e ha lasciato il Baltico intorno il 4 agosto, insieme a un sottomarino di classe Akula, il “Vepr” (K-157) e all’”Orel” un altro della classe Oscar II. Quest’ultimo, per inciso, ha subito un guasto transitando per gli Stretti di Danimarca, e successivamente se ne sono perse le tracce, ma si ritiene che tutte queste unità potrebbero aver fatto rotta verso nord per tornare nei propri porti di stanza. Il 18 agosto sappiamo che altri due battelli della classe Kilo hanno lasciato il Mar Baltico, ma non è noto dove si siano diretti o quali unità siano.

Per cercare di capire il tipo di unità subacquea russa in navigazione nel Mediterraneo in queste ore possiamo solo osservare l’attività degli assetti antisom e da pattugliamento della Nato: se questa si sposterà verso Creta e da lì più a oriente, è ragionevole supporre che si tratti di uno o più classe Kilo che avvicenderanno quelli presenti a Tartus, se questa invece sarà altrove, ad esempio non molto lontano dall’area in cui incrocia il Csg (Carrier Strike Group) della portaerei Bush, potrebbe trattarsi di un Ssn o Ssgn inviato a tallonare le unità statunitensi per dare un forte segnale politico all’Occidente.

Di Paolo Mauri. (Il Giornale/Inside Over)