Cittadino italiano circondato dai russi in rifugio vicino Kiev, da due giorni senza cibo ed acqua

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L’appello della moglie, fuggita all’estero: « E’ voluto rimanere là: ha sempre detto che non vuole lasciare i suoi animali ». Ambasciata italiana in Ucraina: »Luogo difficilmente raggiungibile »
« Siamo senza acqua, né cibo da più di 24 ore, aiutateci »: è l’allarme lanciato da Andrea Cisternino, 63 anni, ex fotografo romano che ha fondato a Nord della capitale ucraina un rifugio per animali, attraverso un messaggio inviato ieri al giornalista freelance Claudio Locatelli che si trova a Kiev. La conferma dalla moglie, Vlada Shalutko, che fa sapere di aver lasciato l’Ucraina dieci giorni fa e di trovarsi all’estero: « Ho deciso di andar via ma lui è voluto rimanere là – ha spiegato all’Ansa – ha sempre detto che non vuole lasciare i suoi animali ».
Andrea Cisternino ha raccontato alla moglie che si trova all’interno di un rifugio con altre quattro persone, di cui tre donne, e 453 animali di tutte le specie. Sono senza acqua da due giorni, e senza cibo. L’ex fotografo animalista si trova nel territorio occupato dall’esercito russo. « Sono riusciti a recuperare l’acqua non potabile di un pozzo lì vicino, ma rischiano di morire di fame e di sete », così l’appello dell’amico giornalista, Locatelli: « Per salvarlo – sostiene – occorrerebbe far arrivare soccorsi con la Croce Rossa, ma è necessario che ad attivarla sia il governo ucraino e per questo chiedo l’intervento della Farnesina ».
L’ambasciata italiana in Ucraina, attualmente con sede a Leopoli, segue da vicino e con attenzione la vicenda di Andrea: « Sappiamo della sua situazione e seguiamo il caso », dicono dall’ambasciata, anche se al tempo stesso dicono come la sua collocazione sia « al momento difficilmente raggiungibile ». Il 12 Febbraio scorso la Farnesina ha diramato il primo invito agli italiani a lasciare temporaneamente l’Ucraina visto l’aggravarsi delle condizioni di sicurezza.
L’ex fotografo si troverebbe a 45 chilometri da Kiev, dove gestisce il « Rifugio Italia KJ42 », che ha fondato una decina di anni fa. Sui social si moltiplicano gli appelli per cercare di trovare una soluzione e portarlo in salvo. (Rai News)