(Roma, 24 febbraio 2022). Gli attacchi russi contro l’Ucraina rappresenterebbero una “fase iniziale” di un’invasione su larga scala del Paese. Ne è sicuro il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, come riportato da tutti i principali media americani. “È probabile che si svolgerà in più fasi. Quante e per quanto tempo, non lo sappiamo, ma quello che stiamo vedendo sono fasi iniziali di un’invasione su larga scala”, ha dichiarato l’alto funzionario della difesa alla stampa. “Stanno puntando su Kiev ha aggiunto”. L’attacco, iniziato con i missili lanciati contro l’Ucraina durante la notte, include “tre assi principali di assalto”, ha sottolineato il funzionario del Pentagono. C’è un assalto da sud a nord “sostanzialmente dalla Crimea a alla città di Kherson”, un altro attacco dall’Ucraina nella zona centro-settentrionale a sud “dalla Bielorussia a Kiev” e c’è un terzo assalto “appena a nord-ovest di Kiev e a nord-est di Kiev”, dalla Bielorussia verso Kiev, ha osservato. “Crediamo che Mosca abbia tutte le intenzioni di ‘decapitare’ il governo, il che spiegherebbe questi primi passi verso Kiev”, ha aggiunto.
Il Pentagono: oltre 100 missili lanciati dalla Russia “via terra e mare”
Come riportato dall’agenzia Nova, dall’offensiva contro l’Ucraina iniziata la scorsa notte Mosca avrebbe utilizzato oltre cento missili di vario tipo per colpire il territorio ucraino da terra e da mare. A sostenerlo fonti Difesa degli Stati Uniti citate dal Pentagono. Le forze russe hanno fatto ricorso a missili balistici a medio e corto raggio, a missili da crociera e a missili superficie-aria. Alcuni sono partiti da navi della Marina russa nel Mar Nero. Alle fasi iniziali dell’attacco hanno preso parte almeno 75 bombardieri pesanti e medi. Le incursioni via terra sono partite invece dalla Bielorussa. “Per ora, gli obiettivi scelti dalla Russia in Ucraina sono stati prevalentemente siti militari e postazioni di difesa aerea, incluse caserme, depositi di armi e almeno dieci basi aeree”, ha sottolineato la fonte della Difesa americana. “Non abbiamo ancora una stima affidabile del totale dei danni provocati, né del numero delle vittime civili o militari”, ha aggiunto l’ufficiale.
Mosca superiore sul piano militare
Sul piano militare i numeri sono tutti a favore della Russia, riporta Fox News. La Russia può contare su circa 900.000 soldati in servizio attivo in tutti i rami delle forze armate rispetto a meno di 200.000 di Kiev. Il presidente ucraino Zelensky ha chiamato questa settimana i riservisti del Paese, circa 900.000 secondo Sky News, rispetto ai 2 milioni della Russia. Mosca ha anche 10 volte gli aerei da combattimento dell’Ucraina. Kiev può contare, tuttavia, su sistemi antiaerei e carri armati, oltre a missili Javelin, Humvee, fucili di precisione, armi leggere e droni forniti dagli Stati Uniti. Il Paese è più attrezzato e più esperto militarmente da quando la Crimea è stata annessa alla Russia otto anni fa. Gli Stati Uniti, infatti, hanno donato più di 2,5 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina dal 2014 ad oggi. L’Ucraina riceve anche aiuti militari e rifornimenti da altri paesi della Nato come Regno Unito, Estonia e Turchia.
“Lo sapevamo da mesi”
E mentre l’ex Presidente Donald Trump definisce Putin è “un genio” per le sue azioni in Ucraina, l’ex Segretario di Stato Mike Pompeo spiega che l’invasione russa dell’Ucraina era nell’aria. “Quest’invasione – afferma Pompeo – non era affatto inevitabile. Noi dell’amministrazione Trump sapevamo che l’obiettivo di Putin era quello di stabilire il dominio e l’influenza russa su tutti i paesi del vecchio blocco sovietico, inclusa l’Ucraina. Siamo stati in grado di impedire che si verificasse un’invasione come questa stabilendo un modello di deterrenza non solo nei confronti della Russia, ma con chiunque minacciasse di danneggiare o minare i nostri interessi” riflette Pompeo. Ma non è “Vladimir Putin che è cambiato” è “la leadership americana che è cambiata”.
Di Roberto Vivaldelli. (Inside Over)